Presentato oggi a Trapani il rapporto Ecomafia 2023, realizzato da Legambiente, edito da Edizioni Ambiente, media partner Nuova Ecologia. La Sicilia è stabilmente tra le prime regioni, al terzo posto, del Paese per numero di C. Quest’anno del Rapporto Ecomafia ricorre il trentennale dalla prima pubblicazione e Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, sottolinea che “per contrastare la diffusione di questi fenomeni criminali, che vedono da sempre un ruolo attivo di cosa nostra, è indispensabile affiancare all’attività repressiva svolta dalle forze dell’ordine e dalla magistratura un grande impegno culturale”. L’ecomafia, infatti, “affonda le sue radici in un humus d’indifferenza e sottovalutazione, oltre che di connivenze e complicità”.
Per Legambiente quella contro l’ecomafia è una doppia sfida, “che si può vincere da un lato rafforzando le attività di prevenzione e di controllo nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse stanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza; dall’altro mettendo mano con urgenza, a partire dall’Europa, a un quadro normativo condiviso su scala internazionale, con cui affrontare una criminalità organizzata ambientale che non conosce confini”.
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