Si indaga ad Altofonte, in provincia di Palermo, su un inquietante atto intimidatorio ai danni di un imprenditore edile locale. La testa di un cavallo è stata fatta trovare sul sedile di un mezzo di lavoro, un escavatore; stessa scena con una mucca gravida che è stata squartata e il vitellino adagiato sull’animale. I fatti sono stati denunciati dal costruttore ai carabinieri di Monreale che hanno avviato le indagini; ai militari l’uomo ha riferito di non avere ricevuto in precedenza avvertimenti. E’ intervenuta anche l’amministrazione comunale di Altofonte che ha condannato quanto compiuto da ignoti che si sono introdotti nel terreno dell’abitazione.
“Non riesco a spiegarmi tanta barbarie – dice la sindaca di Altofonte, Angela De Luca – e desidero esprimere alla vittima, che rappresenta una delle ditte di fiducia del Comune, la mia totale solidarietà, quella della giunta, di tutta l’amministrazione comunale e mi faccio portavoce pure del Consiglio comunale, a cominciare dal suo presidente Luciano Corsale. Solidarietà pure da tutte le imprese del territorio. Tutta la nostra comunità – dice a Monreale News – è fortemente spaventata per un gesto che sembra farci tornare nel Medio Evo, per i suoi metodi inaccettabili, fatti non da semplici criminali, ma da veri e propri barbari. Mi affido alle forze dell’ordine che stanno lavorando e continueranno a lavorare per capire cosa è successo e per individuare gli autori di questo terribile gesto, messo in atto da gente che è stata capace di arrivare a tanto”.
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.
«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».
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