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Lampedusa, ancora 2.500 migranti nell’hotspot: scoppia la protesta dei cittadini contro l’ipotesi tendopoli

La protesta è esplosa dopo che si è diffusa la notizia circa la presunta intenzione del governo di allestire una tendopoli nell'ex base miltare Loran

Foto: Ansa.it

Visita a Lampedusa per il segretario di +Europa Riccardo Magi: questa mattina incontrerà le autorità locali, i soccorritori e le Ong impegnate nel salvataggio. Magi effettuerà anche una visita all’hotspot per monitorare la situazione dell’assistenza e della ricollocazione dei migranti.

Sono circa 2.500 le persone presenti in hotspot stamattina. Volontari e operatori della Croce rossa italiana “stanno continuando incessantemente a garantire beni di prima necessità e prima accoglienza“, afferma l’organizzazione, che assicura: “La situazione al centro di contrada Imbriacola è governata come sempre da quello che per noi è un principio ineludibile, l’umanità che contraddistingue l’operato di tante e tanti volontari che a Lampedusa ma non solo sono impegnati a sostenere ed aiutare le persone migranti che sbarcano ma anche le comunità locali. Lampedusa ce la farà anche questa volta a essere esempio di quell’Italia che sa essere luogo che onora la propria storia che è fatta anche di quel volontariato operoso e amico della speranza di vita“.

La posizione di Martello – “Il governo Meloni non trasformi Lampedusa in una tendopoli, pensi piuttosto a ripristinare la macchina dell’accoglienza che ha volutamente smantellato ed a tutelare i diritti dei migranti così come le legittime esigenze della cittadinanza locale che vive principalmente di turismo“. Lo dice Totò Martello capogruppo del Pd al consiglio comunale di Lampedusa e Linosa. “In queste ore – prosegue l’ex sindaco dell’isola – mentre gli sbarchi continuano, i trasferimenti verso la terraferma vanno avanti a corrente alternata. I migranti presenti sull’isola sono ancora migliaia, troppi per poter essere ospitati all’interno del centro di accoglienza. E il governo, invece di intensificare la presenza di navi per i trasferimenti sta pensando di fare installare tende e strutture provvisorie. Il passo successivo, ci vuole poco a capirlo, sarebbe la realizzazione del mega-centro di accoglienza che nei piani della Meloni e della destra dovrebbe ospitare fino a 5 mila persone, cioè quasi quanti sono i cittadini residenti. Un progetto, questo, che viene portato avanti sottotraccia con la silenziosa complicità dell’amministrazione comunale che spera in cambio di ricevere fondi per tappare i buchi di un bilancio che non è in grado di tenere in ordine“. Tutto questo per Martello significherebbe “soffocare l’economia ed il futuro di Lampedusa e trasformare l’isola in una ‘seconda Lesbo’ dove confinare in modo continuativo migliaia di persone negando loro la garanzia del rispetto dei diritti umani“.

Ipotesi tendopoli – Esplode la protesta a Lampedusa dove che si è diffusa la notizia circa la presunta intenzione del governo di allestire una tendopoli nell’ex base miltare Loran. Diverse decine di isolani, con il vicensindaco della Lega Attilio Lucia, hanno inscenato una manifestazione in strada. Secondo le stesse notizie, nel traghetto di linea ci sarebbero attrezzature e mezzi dell’Esercito per la realizzazione della struttura. “Alla luce di quanto sta succedendo in queste ore, con arrivi massicci di migranti che hanno reso la situazione insostenibile – scrive l’amministrazione comunale – ribadiamo con forza la richiesta al governo Italiano e all’Unione europea di un rapido intervento per alleggerire la pressione sull’isola e confermiamo che l’unica soluzione è quella di avere navi capienti in rada per trasferimenti rapidi e continuativi

Ribadiamo altresì – sottolinea il Comune di Lampedusa – la ferma contrarietà dell’amministrazione e dei cittadini tutti all’ipotesi ventilata mesi addietro dal commissario per l’immigrazione di realizzare una ulteriore struttura per il trattenimento dei migranti sul nostro territorio, come anche eventuali soluzioni provvisorie quali le tendopoli. Da anni Lampedusa ha dato lezioni di umanità al mondo intero, ma certamente l’isola non può essere trasformata in carcere a cielo aperto“.
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