Lunedì 13 novembre, alle ore 21, il Teatro Agricantus di Palermo ospiterà l’omaggio a Lucio Dalla, tra jazz e canzone d’autore, del trio formato da Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (pianoforte, tastiere e voce).
“L’anno che verrà”, questo il titolo del tributo, primo appuntamento musicale della stagione 2023-2024 del teatro palermitano diretto da Vito Meccio, mette insieme tre personalità artistiche che non hanno certo bisogno di presentazioni: provenienti da culture musicali diverse, ricche e versatili, spiccano per estro, capacità interpretativa e innata voglia d’improvvisare.
Il concerto è un viaggio tra i capolavori di Lucio Dalla, uno dei maestri della musica italiana di tutti i tempi, riletti attraverso la combine fra canzone d’autore e jazz. Ne viene fuori un incastro musicale perfetto, frutto di una collaborazione pluriennale tra il vocalist campano e i due musicisti argentini.
La fama del casertano Peppe Servillo è legata innanzi tutto al suo ruolo di frontman degli Avion Travel. L’argentino Natalio Mangalavite è stato una solida spalla per Paolo Fresu e Horacio ‘El Negro’ Hernandez, oltre che per Ornella Vanoni. Javier Girotto, anche lui argentino, deve la propria fortuna in Italia al successo del suo gruppo Aires Tango oltre che alle collaborazioni con i principali jazzisti di casa nostra: Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Bebo Ferra, Antonello Salis e tati altri.
L’intesa tra personalità artistiche così variegate e fortemente caratterizzate si è affinata nel corso di ripetute collaborazioni, che ci hanno fatto apprezzare il loro modo di applicare l’improvvisazione, elementi jazz e ricercatezze varie alle musiche di volta in volta eseguite.
Servillo: “Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta e per questo ci avviamo con la lampada a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani. Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò. A noi, il tentativo di rileggere i suoi brani tenendo conto di tutto questo, sperando di indagare e ritrovare nella sua scrittura la capacità di fare della canzone un segnale imprescindibile del nostro cercare la vita, del fare poesia”.
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