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Le chiavi di un bene confiscato alla mafia all’associazione di Tina Montinaro

Stamattina, alla presenza del ministro Piantedosi

Foto Facebook Comune di Palermo

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla oggi ha consegnato le chiavi dell’immobile confiscato di via Stefano Turr, 38 alla presidente dell’associazione Quarto Savona Quindi Tina Montinaro.

“E’ con grande felicità che oggi il Comune, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – ha detto – consegna le chiavi di questo bene confiscato all’Associazione Quarto Savona Quindici. Una sede che questa associazione e la sua presidente Tina Montinaro meritano per l’impegno sociale contro la mafia e per il sacrificio di Antonio Montinaro per il Paese e siamo convinti che questa sede sarà luogo di nuove e importanti iniziative per la legalità. Il mio ringraziamento anche al direttore dell’Agenzia nazionale dei Beni confiscati, il prefetto Bruno Corda, con il quale questa amministrazione ha instaurato una proficua collaborazione. La consegna di questo bene segna un ulteriore passaggio di questa amministrazione verso l’affermazione dei valori e della legalità in questa città”.

“Oggi più che mai, nel giorno in cui Antonio Montinaro avrebbe compiuto 61 anni, io posso dire, ancora una volta: non ci hanno fatto niente! Se dopo tanti anni per questo compleanno sono presenti tutte le istituzioni e il ministro dell’Interno  veramente, non ci hanno fatto niente  e noi continueremo ad essere presenti in questa città”. Lo ha detto l’instancabile Tina Montinaro, moglie del caposcorta del giudice Falcone morto nell’attentato di Capaci del 1992, oggi e presidente dell’associazione Quarto Savona 15 (nome in codice della scorta del giudice), che da oggi ha sede in un bene confiscato alla mafia, a Palermo in via Turr.
Alla cerimonia di consegna, oltre al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e a Tina Montinaro, hanno partecipato il sindaco Roberto Lagalla, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.


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