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Le commemorazioni per Boris Giuliano: scoprì il covo di Bagarella

Ucciso 45 anni fa in via Paolo Di Blasi dove è apposta una lapide in suo ricordo

Foto Ansa.it

Commemorato a Palermo il capo della squadra mobile Giorgio Boris Giuliano, ucciso 45 anni fa in via Paolo Di Blasi dove è apposta una lapide in suo ricordo. Presenti alla deposizione di una corona di alloro, tra gli altri, i familiari di Giuliano, il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, il sindaco Roberto Lagalla, il questore Maurizio Calvino, Roberto Scarpinato, assessore regionale ai Beni Culturali, le autorità civili e militari. il vice questore Boris Giuliano era un fine investigatore, particolarmente impegnato nelle inchieste sul traffico internazionale di droga. Proprio nel giugno precedente all’aeroporto di Punta Raisi erano state rinvenute due valige con 498 mila dollari come pagamento di una partita di eroina. Pochi giorni dopo Giuliano aveva scoperto il covo di Leoluca Bagarella, in via Pecori Giraldi. E proprio Leoluca Bagarella è stato l’esecutore dell’omicidio del vice questore, lo sorprese e uccise a colpi di pistola alle spalle mentre faceva colazione al bar Lux.

La Regione Siciliana ricorda con profonda commozione la figura del capo della Mobile di Palermo, che ha sacrificato la sua vita per la giustizia e la legalità.

“Boris Giuliano – sottolinea il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – è stato un esempio luminoso di coraggio, dedizione e integrità morale. Il suo impegno incrollabile nella lotta contro la mafia e il suo instancabile lavoro investigativo hanno segnato una svolta nella storia della nostra terra. La sua tragica morte ha lasciato un vuoto incolmabile nelle forze dell’ordine e nella società siciliana, ma l’eredità del suo metodo investigativo ha acceso una fiamma di speranza e di rinnovata determinazione nella lotta contro il crimine organizzato. La sua memoria, infatti, continua a ispirare le nuove generazioni e a rappresentare un monito costante dell’importanza di combattere l’illegalità e di difendere i valori della giustizia e della libertà. Voglio rivolgere – conclude – Schifani – un pensiero affettuoso alla famiglia, ai suoi colleghi e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il difficile cammino della giustizia: la sua dedizione e il suo sacrificio non saranno mai dimenticati”.


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