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L’ex Presidente Ars Miccichè a giudizio per uso improprio di auto blu

Il commento: “Mai arraffato nulla, a processo sereno”

L’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè è stato rinviato a giudizio con l’accusa di peculato per l’uso improprio dell’autoblu di servizio. Il processo contro di lui inizierà il 7 luglio in tribunale, a Palermo. Lo ha deciso oggi pomeriggio il Gup, che ha accolto la richiesta della Procura. Contro l’ex leader siciliano di FI una serie di prove che dimostrerebbero, secondo l’accusa, che l’auto di servizio veniva usata anche per portargli la droga e che comunque l’autista andava a prenderlo quasi quotidianamente, specie in estate, nella sua villa di Cefalù (Palermo) per portarlo nel capoluogo siciliano: sono 33, in particolare, i viaggi illeciti contestati.

“Affronterò il processo con la massima serenità e con la consapevolezza di poter dimostrare la correttezza del mio operato, avendo sempre agito nel pieno rispetto del regolamento previsto dall’Assemblea regionale siciliana”. Cosi l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Micciche’ commentando il rinvio a giudizio con l’accusa di peculato per l’uso improprio dell’autoblu di servizio. “Non ho mai, nella mia vita, sottratto un solo centesimo in modo indebito e confido che nel corso del giudizio emergerà la verità, restituendo chiarezza e trasparenza alla mia posizione. Resto fiducioso nella giustizia e determinato a far valere le mie ragioni con il rispetto e la serietà che ho sempre riservato alle istituzioni. Sono però amareggiato da quanto la stampa riporta sul fatto che, secondo il pm avrei arraffato quanto più possibile, Nella mia vita non ho mai arraffato alcunché e su questo pretendo rispetto da parte di tutti”.


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