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Lo sciopero “alla rovescia” degli studenti che piace anche alle istituzioni: oggi termosifoni spenti nelle scuole e negli uffici comunali

Gli studenti di Nicosia, Troina, Barrafranca e Agira scelgono di fare lezione al freddo per lanciare un messaggio al ministero della transizione economica ma anche per mostrare la loro solidarietà al popolo ucraino. Un'iniziativa che è piaciuta anche ai sindaci di Nicosia, Troina e Agira

Oggi, 11 marzo, a Nicosia il termometro segnerà tra i 4 e i 10 gradi, stessa sorte per Troina, Agira e Barrafranca. Comuni dell’entroterra siciliano, lontani dal mare e dal clima mite dell’isola. E nonostante le temperature poco incoraggianti gli studenti fanno una scelta coraggiosa: spegnere i riscaldamenti durante le ore di lezione.

L’idea parte dal liceo classico Fratelli Testa di Nicosia, poi sposata dagli altri istituti della provincia. L’hanno chiamato “sciopero alla rovescia” perché “quante volte siamo scesi in piazza a protestare per i riscaldamenti che non funzionavano? – dice il rappresentante di istituto e promotore dell’iniziativa Alfio Calabrese – oggi saremo in classe, gli impianti di riscaldamento funzionano alla perfezione ma noi faremo lezione al freddo”.

Il motivo è semplice ma profondo: mostrare solidarietà nei confronti del popolo ucraino ma anche lanciare un messaggio preciso direttamente al ministero della transizione ecologica.

“Perché nel 2022 ancora parliamo di centrali a carbone – fanno sapere gli studenti – nessun segno incoraggiante da parte del ministro, nessun accenno alle energie rinnovabili. Eppure questo è il momento per investire, proprio ora che il Pnrr ce ne dà la possibilità”.

Sono appassionati, emozionati, vogliono essere ascoltati questi studenti che usano la parola “vetusta” quando parlano di carbone e nel frattempo organizzano scioperi innovativi e raccolte fondi da destinare agli uomini, alle donne e ai bambini che soffrono la guerra in Ucraina.

Hanno cercato un modo per farsi notare, affinché il loro messaggio arrivasse a tutti, hanno coinvolto altri istituti della loro provincia e poi anche i comuni.

A Nicosia, Agira e Troina, infatti, a firma dei sindaci Bonelli, Greco e Venezia, arriva lo stop ai riscaldamenti negli edifici comunali nella giornata di oggi.

Per il sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli, primo comune a decidere di fermare i riscaldamenti negli uffici comunali ma anche nelle scuole di ogni ordine e grado: “non potevamo non supportare questa iniziativa così significativa, un esempio di impegno civile. I riscaldamenti spenti serviranno anche da stimolo per parlare in classe di pace, solidarietà e ambiente. Temi di vitale importanza in questo momento”.

Lo sciopero alla rovescia, organizzato in collaborazione con il Movimento per i territori, sarà fatto proprio oggi anche per un’altra ragione: l’11 marzo è, infatti, il giorno dell’iniziativa nazionale “M’illumino di meno”. La campagna, giunta alla sua diciottesima edizione, invita tutti a evitare gli sprechi: ad abbassare la temperatura del termostato, a utilizzare bici e mezzi pubblici, a spegnere le luci quando non servono.

E oggi la campagna acquisterà un significato in più grazie ai giovani di Nicosia, Troina, Barrafranca e Agira. Una piccola goccia del mare, forse, ma di quelle che fanno pensare a un futuro migliore.

di Miriam Colaleo


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