Non solo un grande flop certificato dai numeri impietosi dei soggiorni acquistati in Sicilia, ma anche, e soprattutto, “criticità o irregolarità, tali da inficiare la correttezza e regolarità delle spese dichiarate”, come scrive l’Autorità di Audit della Regione Siciliana, che vigila sui programmi cofinanziati dalla commissione europea.
C’è anche questo tra le pieghe di ‘See Sicily’, l’operazione finanziata con la legge di stabilità regionale del 2020 che avrebbe dovuto portare nuove frotte di turisti in Sicilia e ossigeno al turismo isolano fiaccato dal Covid, “ma che – ha detto il deputato regionale M5S e presidente della commissione UE dell’Ars Luigi Sunseri – si è rivelato uno dei più grandi fallimenti del governo Musumeci, e rischia di esserlo in continuità anche del Governo Schifani, caratterizzato tra l’altro da numerose irregolarità che potrebbero aver prodotto un danno all’erario, per cui presenteremo un esposto alla Corte dei Conti”. Oggi Sunseri, assieme al capogruppo 5 stelle Antonio De Luca, e al vicepresidente dell’Ars Nuccio di Paola ha illustrato alla stampa le risultanze dell’attività dell’Audit, che ha esaminato una porzione di progetto, attuato dall’assessorato al Turismo e rispetto al quale l’autorità che vigila sulle spese comunitarie ha fatto rilievi pesantissimi che si sono tradotti in un taglio del 25 per cento per il profilo relativo al 2021/2022 ma anche per quello precedente.
“Si tratta – ha detto Sunseri – di tagli rispettivamente di 680 mila euro e 735 mila euro, soldi già spesi che si verranno a configurare come debiti fuori bilancio laddove non si riuscisse a trovare una diversa copertura finanziaria”.
Le contestazioni fatte dall’Audit sono pesanti e riguardano la violazione del codice degli appalti, ed in particolare delle procedure di affidamento, dei criteri di trasparenza, efficacia, economicità e parità di trattamento.
Ad esempio per quanto riguarda la pubblicità televisiva, l’Audit scrive che “la procedura risulterebbe comunque irregolare per l’assenza dei preventivi di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, ovvero con una consultazione preliminare di mercato garantendo la massima pubblicità all’iniziativa”
“In pratica – ha detto Sunseri – l’assessorato si è rivolto solo ad una parte del mercato (Rai e Mediaset) , tagliando fuori arbitrariamente la restante parte”.
”Infatti – scrive l’Audit – se é vero che Rai Com e Publitalia risultano concessionarie esclusive per la pubblicità delle reti Rai e Mediaset, i servizi acquistati dall’amministrazione non possono essere ritenuti esclusivi perché avrebbero potuto essere forniti anche da altri operatori, che nella fattispecie coprono una porzione non irrilevante dello share televisivo (circa il 40%)”.
Anche la procedura adottata per gli affidamenti pubblicitari alla carta stampata è stata censurata dall’Audit, che parla di “plurimi affidamenti ad operatori economici qualificati quali ‘concessionari esclusivi’, determinando il frazionamento artificioso del valore dell’appalto…”.
Pertanto a parere dell’Audit “gli affidamenti a Mediamond, Cairo Rcs Media e Manzoni, avendo ad oggetto l’acquisizione di servizi di analoga natura sono riconducibili ad un appalto unitario di importo superiore alle soglie di cui all’articolo 35 del D.Lgs. 50/2016”.
Gravissimo, secondo Sunseri, anche il fatto di aver compresso le somme originariamente destinate a dare linfa vitale al turismo e agli operatori del settore per fare lievitare enormemente quelle destinate alla comunicazione.
“Si è passati – ha detto – da 4,8 milioni a quasi 24, e tutto questo nell’assenza completa di un piano strategico di comunicazione” .
“Siamo in presenza – ha detto Antonio De Luca, introducendo la conferenza stampa – di fatti ancor più gravi di quelli di Cannes e visto che queste vicende potrebbero non essere le uniche non del tutto trasparenti da domani inizieremo un’ intensa attività ispettiva sull’attività svolta dall’assessorato al Turismo durante la legislatura Musumeci, su tutto ciò che è stato dato con affidamento diretto e sulle procedure d’appalto oltre una certa soglia”.
“A Schifani – ha concluso Antonio De Luca – chiediamo di liberare l’assessorato al Turismo dalla presenza di Fratelli d’Italia che lo guida da 6 anni con quattro assessori diversi, e gli chiediamo se vuole fare il presidente dei siciliani o l’avvocato di quel partito. Di Musumeci continua a pesare il silenzio su queste vicende che, a questo punto, è veramente imbarazzante”.
Anche Nuccio Di Paola ha sollecitato Schifani a prendere le distanze dal governo Musumeci. “Fratelli d’Italia – ha detto – ha militarizzato l’assessorato al Turismo da sei anni. Schifani intervenga e faccia ruotare gli assessori attribuendo la guida di quell’assessorato a un’altra forza politica o anche ad un tecnico”.
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