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M5S contro gli inceneritori, Trizzino: “A Miceli siano chiari i nostri principi, senza tentennamenti”

"Il nostro messaggio è chiaro: è no, di fatto e di principio. Oggi, domani e sempre"

“Non ammettiamo tentennamenti sugli inceneritori dei rifiuti. Il candidato sindaco, Franco Miceli, sia netto in relazione ai virgolettati che gli si attribuiscono. Il nostro messaggio è chiaro: è no, di fatto e di principio. Oggi, domani e sempre. Sugli inceneritori non c’è spazio per facili pragmatismi e questioni burocratiche sulla competenza, per possibilismi o dichiarazioni tattiche alle quali speriamo non assistere. Né per comodi sì solo perché questi impianti a Palermo non sarebbero previsti, e neppure per tiepidi ‘ni’ di principio. Sappiamo che la competenza è della Regione, come ha precisato il candidato sindaco del centrosinistra, ma per noi il no resta un fatto non negoziabile. Né oggi, né domani, né mai. E, speriamo, vero cemento politico della coalizione”.

Così Giampiero Trizzino, deputato regionale, già responsabile nazionale Ambiente ed Energia del M5S, commenta le parole attribuite a Franco Miceli, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, poi precisate dallo stesso Miceli. “Sono più che certo che Miceli sia consapevole della linea politica assunta in Sicilia dai gruppi che lo sostengono, tanto da M5S quanto dal PD – aggiunge Trizzino – e sono certo che sia a conoscenza che neppure un paio di mesi fa entrambi i gruppi all’Ars hanno sottoscritto una mozione contro la costruzione di impianti di questo tipo. E sono altresì certo che il candidato del centrosinistra sia concorde con me nel ritenere questa soluzione vecchia e insensata. Lasciamo a Musumeci gli inceneritori e concentriamoci piuttosto a trovare le soluzioni per recuperare le risorse che il Comune di Palermo ha perso per gli impianti di raccolta. Ricordo che non è neppure di un mese fa la notizia dei trenta milioni di euro del PNRR persi dal Comune per realizzare otto centri di raccolta e ben quindici isole ecologiche. Trenta milioni di euro persi perché, a quanto pare, il Comune non avrebbe fatto in tempo a caricare i progetti sul portale del Ministero dell’Ambiente. Un fatto di una gravità senza precedenti”.


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