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Mafia di Barcellona Pozzo di Gotto, 33 condanne e 6 assoluzioni

Si tratta della maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina che a febbraio 2022 aveva portato a 86 arresti

Si è concluso con 33 condanne e 6 assoluzioni il processo scaturito dall’inchiesta sui nuovi assetti della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto. Si tratta della maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina che a febbraio 2022 aveva portato a 86 arresti.

Quello che si è concluso è il troncone di quanti hanno scelto il rito abbreviato.  La sentenza è del gup di Messina Simona Finocchiaro e prevede condanne che vanno da un massimo di 20 anni fino a due anni di reclusione. La condanna più alta, 20 anni, è stata disposta per Carmelo Vito Foti, Mariano Foti e Maurizio Giacomo Sottile che, secondo l’accusa, una volta usciti dal carcere avrebbero assunto il controllo di buona parte delle attività della organizzazione concordando una gestione collettiva delle estorsioni con un ritorno alla cassa comune da prelevare nelle festività di Pasqua, Natale e Ferragosto.

Questa la sentenza: Enrico Albergo, Stefano Bartuccio, Davide Canevari, 2 anni ciascuno pena sospesa, Andrea Alesci 8 anni e 6 mesi, Antonino Santo Alesci Lo Presti 6 anni e 10 mesi, Jordan Brunini 9 anni in continuazione con altra sentenza, Gianluca Campo, Giovanni Imbesi, Enrico Mara, Raoul Milici 9 anni e 2 mesi, Angela Chiofalo 5 anni e 4 mesi, Bartolo Costantino 7 anni, Antonino Crea 13 anni e 4 mesi, Roberto De Luca un anno e 10 mesi, Angelo Tindaro De Pasquale 4 anni, Felice De Pasquale 3 anni e 4 mesi, Antonino Falcone 10 anni e 10 mesi, Carmelo Vito Foti, Mariano Foti, e Maurizio Giacomo Sottile 20 anni, Francesco Salvatore Foti 6 anni, 8 mesi e 20 giorni, Salvatore Gatto 9 anni e 2 mesi, Giusy Gardina,  Steven Meo, Salvatore Antonino Triolo 6 anni e 8 mesi, Carmelo Imbesi 2 anni pena sospesa, Maurizio La Spada e Rosario Daniele Mantineo 2 anni, Antonino Mazzeo 12 anni e 2 mesi, Roberto Merlino 6 anni e 8 mesi, Agostino Milone 2 anni in continuazione con altra sentenza , Giampiero Munafò 5 anni, Filippo Torre 9 anni e 4 mesi. previsti risarcimenti per associazioni antiracket  e antiusura che si sono costituiti parte civile. L’accusa, sostenuta dai pubblici ministeri Vito Di Giorgio Fabrizio Monaco e Antonella Fradà aveva chiesto condanne per circa 400 anni di carcere.


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