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Mafia, il ritorno degli “scappati”: 3 condanne per New connection

Il processo era partito proprio dall'indagine Gotha, sui vertici di Cosa nostra a Palermo e sulla prima fase del rientro dei cosiddetti scappati

La terza sezione del tribunale di Palermo ha condannato gli imputati del processo New connection, giudicati con il rito ordinario: si tratta dei mafiosi che sfuggirono negli anni Ottanta allo sterminio ordinato dai corleonesi di Totò Riina, tornati in Italia all’inizio degli anni 2000 è di nuovo protagonisti di affari di Cosa nostra.

I giudici del collegio presieduto da Fabrizio Lo Forte hanno inflitto 16 anni e 6 mesi a Rosario Gambino; 8 anni ad Antonino Lo Presti; cinque anni per intestazione fittizia di beni a Gaetano Sansone

Sansone ha avuto la pena in continuazione con il processo Gotha, di cui questa vicenda era una prosecuzione: per lui la pena definitiva era stata di 12 anni e otto mesi, a cui si aggiungono adesso questi cinque anni. Assolti invece Gaetano Maranzano, Luca Bonafede, Filippo Amato e Thomas Gambino.

Il processo era partito proprio dall’indagine Gotha, sui vertici di Cosa nostra a Palermo e sulla prima fase del rientro dei cosiddetti scappati.

La squadra mobile e lo Sco avevano poi continuato a indagare ed erano arrivati a ricostruire con New connection il ruolo delle famiglie Inzerillo, Spatola e Gambino dopo il loro ritorno a Palermo. In un’altra tranche dello stesso giudizio, col rito abbreviato, Tommaso Inzerillo aveva avuto 16 anni e il cugino Franco ne aveva avuti undici e quattro mesi.


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