Sigilli anche alla ‘villa dei leoni’ del boss. I poliziotti della sezione anticrimine della questura di Agrigento hanno sequestrato beni mobili e immobili per un valore di 750 mila euro a Nicola Ribisi, 42 anni, già condannato con l’accusa di essere un esponente di spicco di Cosa nostra di Palma di Montechiaro.
Il provvedimento è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, presieduto da Raffaele Malizia, su proposta del questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci. Il sequestro, in particolare, riguarda sette rapporti bancari/finanziari, una mini-car, una villa residenziale con piscina costruita senza autorizzazione dal 2007 al 2008. All’ingresso dell’immobile delle vistose sculture raffiguranti dei leoni.
La proposta di sequestro, finalizzata alla confisca dei beni, deriva dall’ultimo arresto di Nicola Ribisi eseguito dalla squadra mobile di Agrigento avvenuto nel settembre 2009 e che ha portato ad una condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione per associazione mafiosa e in particolare per essere stato incaricato dai vertici di Cosa Nostra di riorganizzare la famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro. Nicola Ribisi è nipote di Pietro, morto suicida in carcere nel 2012 dove stava scontando la condanna all’ergastolo per l’omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano.
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