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Mafia, voto di scambio: condanna definitiva a ex consigliere

Secondo l'accusa, all'epoca, vi fu "uno scambio di favori che gli ha consentito, nel giugno del 2018, di essere eletto, nelle file di una lista civica, grazie al sostegno elettorale del boss che gli fece da sponsor"

Condanna definitiva e arresto per l’ex consigliere comunale di Licata, Giuseppe Scozzari, che deve scontare quasi interamente i 5 anni di reclusione che gli sono stati inflitti per l’accusa di “scambio elettorale politico mafioso”.

L’ordine di carcerazione per il 52enne, dopo la sentenza della Cassazione, è stato eseguito dai carabinieri e l’ex amministratore è stato portato nel carcere di Agrigento. Scozzari fu consigliere comunale di Licata fino al 13 luglio del 2019 quando, all’indomani dell’arresto nell’ambito dell’operazione antimafia “Assedio”, si dimise.

Secondo l’accusa, all’epoca, vi fu “uno scambio di favori che gli ha consentito, nel giugno del 2018, di essere eletto, nelle file di una lista civica, grazie al sostegno elettorale del boss che gli fece da sponsor”.

Scozzari, secondo quanto accertato, però, avrebbe, “nell’esercizio delle, sue funzioni di responsabile del servizio tecnico del presidio ospedaliero di Licata, ed essendo influente funzionario dell’Asp di Agrigento, garantito corsie preferenziali per l’accesso ai servizi dell’Asp a soggetti indicati dal capomafia Angelo Occhipinti”.

Nell’esercizio delle funzioni di consigliere comunale di Licata, invece, avrebbe “messo a disposizione il proprio peso politico all’interno del Comune al fine di fare ottenere al capomafia Occhipinti ed a Raimondo Semprevivo (suo cognato) la regolarizzazione amministrativa di un’area sottoposta a sequestro penale”.


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