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Matteo Messina Denaro ascoltato dai Pm di Palermo. Ieri l’interrogatorio nel carcere de L’Aquila

Matteo Messina Denaro ha risposto per circa un'ora alle domande dei giudici

I pubblici ministeri del pool di Palermo che ha coordinato la cattura di Matteo Messina Denaro da parte del Ros dei Carabinieri, sono entrati ieri nel carcere de L’Aquila, dove si trova detenuto l’ex superlatitante di Castelvetrano.

La visita del procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, e del suo aggiunto, Paolo Guida, è durata due ore e mezzo circa. All’uscita i due magistrati, scortati da cinque auto di grossa cilindrata e lampeggianti accesi, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.

Il boss, si trova nel carcere di massima sicurezza del capoluogo abruzzese (dove complessivamente sono 160 i detenuti ristretti al carcere duro) dal 17 gennaio. Per lui è stata allestita nel penitenziario una stanza-ambulatorio dove può ricevere le terapie per il tumore da cui è affetto.

Quello nel carcere de L’Aquila è il primo interrogatorio a poco meno di un mese dall’arresto. Top secret il contenuto dell’incontro fra il procuratore de Lucia, Paolo Guido e il boss, alla presenza della sua legale di fiducia, la nipote Lorenza Guttadauro. “L’ho visto in buone condizioni, almeno apparentemente, considerando lo stato in cui si trova“, dice il procuratore aggiunto Paolo Guido raggiunto telefonicamente da AGI.

Matteo Messina Denaro ha risposto per circa un’ora alle domande. “Un normale interrogatorio, che rientra nelle attività ordinarie dopo l’arresto di un latitante“. Hanno spiegato ancora i magistrati. Secondo quanto si è appreso, l’iniziativa dell’audizione sarebbe stata dei pm e non sollecitata dal boss di Castelvetrano.

 


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