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Matteo Messina Denaro cercò rifugio anche in Tunisia

In base alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, uno degli arrestati, l'imprenditore Giovanni Vassallo, sarebbe stato contattato da Giovanni Scimonelli, tra i principali finanziatori della latitanza del capomafia di Castelvetrano, perché gli trovasse anche un’abitazione in Tunisia

Matteo Messina Denaro cercò un rifugio sicuro anche in Tunisia. Emerge dalla carte dell’operazione che oggi ha portato all’arresto da parte del Ros di tre fiancheggiatori del defunto boss, arrestato a Palermo il 16 gennaio dell’anno scorso dopo una latitanza trentennale. In base alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, uno degli arrestati, l’imprenditore Giovanni Vassallo, sarebbe stato contattato da Giovanni Scimonelli, tra i principali finanziatori della latitanza del capomafia di Castelvetrano, perché gli trovasse anche un’abitazione in Tunisia.


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