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Matteo Messina Denaro “deve essere subito ricoverato. Incompatibile con il regime carcerario”

I due legali del boss presenteranno al tribunale della Libertà dell’Aquila, un'istanza di ricovero urgente all’ospedale dell’Aquila, luogo nel quale il detenuto in regime di 41bis ha già subito un intervento chirurgico urologico il 27 giugno scorso

Matteo Messina Denaro oramai è completamente incompatibile con il regime carcerario soprattutto in quello più duro del 41bis, deve essere immediatamente ricoverato”. Lo dichiara all’Agi, l’avvocato abruzzese (di Vasto, in provincia di Chieti), Alessandro Cerella, che dal 25 giugno scorso affianca l’avvocata Lorenza Guttadauro nella difesa del boss mafioso. I due legali presenteranno al tribunale della Libertà dell’Aquila, un’istanza di ricovero urgente all’ospedale dell’Aquila, luogo nel quale il detenuto in regime di 41bis ha già subito un intervento chirurgico urologico il 27 giugno scorso, con un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine attorno al presidio.

Secondo il legale, le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro si sono aggravate nelle ultime settimane, tanto che il detenuto – riferisce Cerella – è costretto ad alimentarsi soltanto con succhi di frutta ed altri integratori. “Sul punto – ha aggiunto il legale – voglio evidenziare il lavoro straordinario, encomiabile che lo staff diretto dal professore Mutti porta avanti fin dal primo momento che ha preso in cura il mio cliente”.

Il quadro clinico aggravato sta portando il boss di Castelvetrano a continui ricoveri ‘lampo’ all’ospedale dell’Aquila, l’ultimo la settimana scorsa. Il boss, condannato all’ergastolo per le stragi del 1992-1993, è detenuto all’Aquila dal 16 gennaio scorso, dopo essere stato arrestato a Palermo dai carabinieri del Ros. Proprio la sua malattia ha portato gli investigatori e i magistrati sulle sue tracce. In un pizzino ritrovato il 6 dicembre a casa della sorella Rosalia è stato trovato un diario clinico del latitante, con le operazioni subite, gli esami e i cicli di chemioterapia.

Nel carcere dell’Aquila, Matteo Messina Denaro è seguito da uno staff medico che, in vista del trasferimento, hanno realizzato una sala ad hoc vicino la cella, dove effettuare le terapie chemioterapiche. Proprio com’era avvenuto con Bernardo Provenzano, l’altro storico capomafia, che nell’ultimo periodo della sua vita venne ricoverato in una struttura carceraria dell’ospedale di Parma. Subito dopo il trasferimento di Denaro nel supercarcere dell’Aquila, il boss trapanese ha incontrato la figlia e le sorelle.


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