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Messina Denaro: revocata la chiusura del ristorante della sorella dell’amante

Il Cga, nella sua ordinanza, ritiene che non vi siano i presupposti dell'urgenza di un'interdittiva "a sorpresa", che dovrebbe avere presupposti e motivazioni rafforzate, a garanzia della difesa

Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana, l’equivalente del Consiglio di Stato nel resto d’Italia, ha accolto il ricorso cautelare presentato dai titolari del ristorante-pizzeria Cibus di Campobello di Mazara (Trapani): il locale, gestito da una cooperativa amministrata da Franca Lanceri, sorella di Lorena Lanceri, potrà così provvisoriamente riaprire, in attesa della decisione di merito, che toccherà al Tar di Palermo.

La chiusura era dovuta al fatto che Lorena Lanceri si trovi in carcere dai primi di febbraio scorso, perché ritenuta componente della cerchia dei fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Dell’ex superlatitante di Castelvetrano (Trapani) la donna era ritenuta anche l’amante; il boss aveva trascorso molto del suo tempo, negli ultimi tre anni, a casa sua. Per questa ragione era subito scattata l’interdittiva antimafia della prefettura di Trapani: a quel punto il Comune di Campobello aveva revocato l’affidamento dei locali, situati a Tre Fontane.

Il Cga, nella sua ordinanza, ritiene che non vi siano i presupposti dell’urgenza di un’interdittiva “a sorpresa”, che dovrebbe avere presupposti e motivazioni rafforzate, a garanzia della difesa. Inoltre la chiusura potrebbe provocare un pregiudizio grave e irreparabile al ristorante Cibus: i ricorrenti, assistiti dagli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, hanno pure dimostrato la “ragionevole parvenza di un diritto”, il fumus boni juris. E da qui l’annullamento della decisione cautelare del Tar, che aveva invece rigettato il primo ricorso, facendo perdurare la chiusura.


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