Risulta dispersa una donna nella tragedia in mare che è costata la vita a due bimbi di uno e due anni, investiti dall’esplosione avvenuta a bordo del barcone. Potrebbe essere la mamma di una delle piccole vittime. Un aereo e una motovedetta della Guardia costiera sono impegnati nelle operazioni di ricerca.
Secondo quanto ricostruito, questa mattina, la Capitaneria di porto di Lampedusa ha ricevuto da un motopesca tunisino una segnalazione riguardante una imbarcazione in difficoltà in area di responsabilità Sar maltese, in prossimità dei limiti dell’area Sar italiana.
In accordo con le autorità maltesi – che hanno coordinato l’invio di mezzi – una motovedetta della Guardia costiera di Lampedusa è stata inviata sul posto e ha recuperato, spiega la Guardia costiera, 38 migranti, parte dei quali già soccorsi dal peschereccio, tra cui anche i corpi privi di vita dei due bimbi.
Il motopesca tunisino, intervenuto per primo in soccorso, ha riferito di un’esplosione avvenuta a bordo del barchino: forse originata da una tanica di benzina usata come riserva di carburante, oppure è esploso il motore. I migranti soccorsi sono giunti a Lampedusa.
La procura della Repubblica Agrigento ha aperto un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione e morte come conseguenza di altro reato. Altri due bambini sono rimasti ustionati e cinque donne rimaste ferite, una delle quali, incinta, è in gravi condizioni ed è stato disposto il trasporto in elisoccorso al Centro grandi ustioni di Palermo.
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