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Migranti morti di sete sui barconi per l’Europa. Tre sono bambini

"L’immagine terribile era paragonabile a quella dei sopravvissuti nei lager nazisti" afferma Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo dove i migranti superstiti sono stati accolti

Immagine generica di repertorio

Sei rifugiati siriani, fra cui due bambini di uno e due anni, un adolescente e tre adulti, sono morti su un barcone, “si pensa di fame e di sete“. Lo afferma l’Unhcr parlando di 26 persone sbarcate da una nave della Guardia Costiera italiana a Pozzallo. “Molte delle persone sbarcate a Pozzallo presentano anche condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni”, si precisa.

Questa inaccettabile perdita di vite umane e il fatto che il gruppo abbia trascorso diversi giorni alla deriva prima di essere soccorso evidenziano ancora una volta l’urgente necessità di ripristinare un meccanismo di ricerca e soccorso tempestivo ed efficiente, guidato dagli stati nel Mediterraneo”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Unhcr in Italia, Santa Sede e San Marino. “Il soccorso in mare è un imperativo umanitario saldamente radicato nel diritto internazionale. Allo stesso tempo, è necessario fare di più per ampliare i canali sicuri e regolari e crearne di nuovi per fare in modo che le persone in fuga da guerre e persecuzioni possano trovare sicurezza senza mettere ulteriormente a rischio le loro vite”, ha aggiunto.

Era partito dalle coste della Turchia 15 giorni fa il gruppo di migranti. Secondo quanto appreso dall’Agi, dopo quattro-cinque giorni il cibo sarebbe finito e dopo qualche altro giorno ancora si erano esaurite anche le scorte di acqua, tanto che le persone hanno bevuto quella del mare. La piccola imbarcazione – apprende ancora l’Agi – avrebbe incrociato diversi natanti nella sua traversata e uno di questi avrebbe gettato in mare delle casse d’acqua che però i migranti non sono riusciti a prendere.

Poi il salvataggio effettuato dalla nave da carico Arizona partita dalla Turchia e diretta a Malta. La mattina precedente erano state evacuate con un elicottero una giovane donna e la nipotina senza più forze: la piccola, ormai allo stremo delle forze, muoveva debolmente gli occhi. Sono state portate a Malta e si stanno riprendendo. In nottata, il trasbordo da nave Arizona alla Cp 325 che ha portato i migranti superstiti a Pozzallo per poi accoglierli all’hot spot. Erano ustionati dal sole e in pessime condizioni di salute.

“L’immagine terribile era paragonabile a quella dei sopravvissuti nei lager nazisti” afferma il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, raccontando l’arrivo nella città portuale siciliana del gruppo di migranti. “È impressionante – prosegue Ammatuna – lo stato di disidratazione e debolezza di tutti i migranti che faticavano a mantenere la stazione eretta. Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche un’eccessiva desquamazione cutanea da probabile esposizione al vento, al sole e al mare. Una migrante è stata trasportata in ospedale, tutti gli altri sono stati immediatamente rifocillati ed idratati a Pozzallo”.

Un’altra neonata di tre mesi è “morta di sete” durante una traversata nel Mediterraneo alla volta dell’Europa. A riferirlo ad Alarm Phone è stato un migrante, che ha chiesto aiuto da un’imbarcazione nella Sar di Malta a bordo della quale vi sono 250 persone e che è “alla deriva“.

“La barca è partita dal Libano 7 giorni fa – prosegue la ong – il carburante è esaurito, cibo e acqua potabile sono finiti due giorni fa“.

Ieri, intanto, a Lampedusa sono approdati, in tutto, 207 migranti che hanno portano a 300, a bordo di 8 natanti, il numero complessivo della giornata, mentre altri 765 migranti a bordo di tre navi ongsono in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro. “La flotta civile ha salvato nei giorni scorsi centinaia di persone che altrimenti sarebbero state illegalmente respinte in Libia o annegate”, afferma la ong tedesca dopo oltre dieci giorni in mare.


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