“Il decreto Ong interviene sulle attività delle navi delle Organizzazioni non governative che, spesso, attraggono i mercanti di migranti. Regolamentandone e limitandone il dinamismo nel Mediterraneo ci si attende un numero minore di arrivi sulle nostre coste. Buona parte dei flussi proviene ancora dalla Libia, da uno Stato cioè che vive un’instabilità politica dal 2011, dopo il rovesciamento di Gheddafi e i bombardamenti che hanno vanificato un lavoro diplomatico enorme, voluto e tessuto dal Presidente Berlusconi, con grande capacità e lungimiranza politica. Per fermare le partenze bisogna tornare a fare accordi seri con chiunque abbia il controllo dei territori e fare in modo che sia più attraente restare che emigrare. Nei Paesi africani in cui, infatti, sono cresciuti gli investimenti esteri e dove sono state create infrastrutture moderne, sono aumentati gli insediamenti produttivi e i posti di lavoro. Da quei Paesi gli esodi sono diminuiti. L’Unione europea, che oggi appare priva di una direzione concreta in politica estera, metta in campo un Piano Europeo, investendo in quei territori e affrontando in maniera seria la questione immigrazione, con la firma di accordi che evitino le partenze e la gestione degli arrivi e dei permessi di soggiorno”.
Lo ha detto in Aula la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo, intervenendo in discussione generale sul decreto Ong.
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