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Migranti, Viminale: “Le Ong operano fuori dalle norme internazionali”

L'assegnazione dei porti dell'Italia centrale e settentrionale alle navi delle ong che hanno soccorso migranti è guidata dalla "imprescindibile necessità di operare una più equa redistribuzione tra le regioni"

Il “modus operandi” delle ong “si pone al di fuori dalle fattispecie previste dalla Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare“. Lo afferma il Viminale nella risposta alla lettera inviata dalla Commissione dei Diritti umani del Consiglio d’Europa. “Inoltre – prosegue il Viminale – ingenerando nei trafficanti di esseri umani l’aspettativa di un sicuro e immediato intervento appena al largo delle aree di partenza, ha finito con il determinare, a prescindere dalle intenzioni delle Ong, una modulazione del modello criminale che precede l’impiego di imbarcazioni inadeguate alla navigazione in alto mare che, se per un verso garantiscono maggiori guadagni alle organizzazioni criminali, per altro verso, innalzano sensibilimente l’esposizione a rischio dei migranti”.

L’assegnazione dei porti dell’Italia centrale e settentrionale alle navi delle ong che hanno soccorso migranti è guidata dalla “imprescindibile necessità di operare una più equa redistribuzione tra le regioni, non tanto dei migranti, quanto degli oneri organizzativi e logistici correlati alla gestione degli sbarchi“. Affermano ancora dal Viminale rispondendo alle preoccupazioni del Consiglio d’Europa, evidenziate in una lettera della commissione dei Diritti Umani che critica severamente il decreto Piantedosi.

“L’obiettivo perseguito – prosegue il Viminale – è quello di alleggerire le strutture di primissima accoglienza, prima tra tutte l’hotspot di Lampedusa” e “le navi cui è stato assegnato il Pos (Place of safety, ndr) in località più lontane sono assetti di grandi dimensioni, come tali idonei ad affrontare in sicurezza lunghe traversate” mentre “l’assegnazione del Pos presuppone sempre un preliminare confronto con organi tecnici al fine di verificare l’assenza di possibili situazioni di rischio per l’incolumità delle persone a bordo“.


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