“L’udienza del 23 marzo è stata fissata per l’arringa conclusiva. A questo punto però non escludo che i tempi per la conclusione del processo possano allungarsi poiché alla luce di quanto è successo potrebbero aprirsi nuovi preoccupanti scenari”. Lo dice ad AGI l’avvocato Roberto Avellone, legale di parte civile, nell’ambito del processo sulle stragi che si celebra a Caltanissetta nei confronti di Matteo Messina Denaro, ritenuto uno dei mandanti. Calogero Montante, avvocato d’ufficio del boss ha denunciato di aver subito delle minacce di morte: “Sono un amico di Matteo, perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?”, il contenuto di una telefonata che una persona, al momento sconosciuta, avrebbe fatto a Montante, nominato dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, legale d’ufficio del boss. Minacce di morte che il legale avrebbe ricevuto mentre era nel suo studio di Canicattì.
Il professionista, che nell’ultima udienza aveva reso nota l’intenzione di rinunciare al mandato, non intende rilasciare dichiarazioni dopo aver presentato una denuncia alla Squadra mobile di Agrigento. I magistrati della procura di Agrigento stanno indagando per risalire all’autore della telefonata mentre l’avvocato Montante ha rinunciato nuovamente all’incarico di difensore d’ufficio dell’ex superlatitante di Castelvetrano. Nella prossima udienza la corte d’Assise d’Appello dovrà prenderne atto. Nel frattempo per il penalista è scattata la vigilanza.
Nell’udienza dello scorso 9 marzo, il penalista aveva sostenuto di essere incompatibile con la nomina appena ricevuta poiché in passato è stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino sia nel Borsellino quater che in appello e di ricoprire la carica di vice procuratore onorario alla procura di Palermo. Eccezione però rigettata dalla Corte.
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