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Molestie all’amico del figlio, 62enne condannato a oltre 5 anni

I fatti al centro del processo risalgono al 16 giugno del 2018

L’amica del figlio resta sola in casa con lui e ne approfitta per farla bere, denudarla e palpeggiarla: con queste accuse un 62enne di Canicattì, Michele Sammartino, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata. La condanna è di poco inferiore rispetto ai 7 anni chiesti dal pubblico ministero Elettra Consoli a conclusione della requisitoria. I giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno deciso pure un risarcimento di 10mila euro. La presunta vittima, in precedenza, aveva confermato le accuse in aula, in occasione dell’incidente probatorio. Sammartino ha sempre negato le accuse che gli vengono mosse.

I fatti al centro del processo risalgono al 16 giugno del 2018. Il figlio del sessantenne (quest’ultimo, difeso dall’avvocato Diego Giarratana), che in quel periodo stava scontando una condanna in affidamento in prova ai servizi sociali, sarebbe andato nell’abitazione del padre con la ragazza per appartarsi e, probabilmente, consumare un rapporto sessuale. Il giovane, essendo sottoposto a delle restrizioni legate all’affidamento in prova, dovette andare via di corsa perché negli orari serali era obbligato a restare in casa e, se fosse incappato in una violazione, venendo scoperto, avrebbe rischiato di finire in carcere per scontare l’intera condanna. La ragazza, quindi, secondo la ricostruzione dell’episodio, sarebbe rimasta col padre dell’amico che l’avrebbe fatta ubriacare con del vino. A quel punto, “approfittando – era l’atto di accusa della procura – della sua condizione di inferiorità fisica”, l’avrebbe denudata e costretta a subire atti sessuali.


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