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Montante, in Cassazione cade l’accusa di associazione a delinquere

Cade un'accusa importante

La Cassazione fa cadere l’accusa di associazione per delinquere nel cosiddetto “caso Montante”. La Corte di Cassazione, in relazione al reato associativo, ha infatti annullato senza rinvio la sentenza della corte d’appello di Caltanissetta che, tra l’altro, aveva condannato a 8 anni di carcere l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante: secondo la sesta sezione penale della Suprema Corte “il fatto non sussiste”.

I giudizi di piazza Cavour hanno poi fatto cadere le accuse – pronunciandosi con un annullamento senza rinvio – anche per i reati di “rivelazione di segreto d’ufficio” e “accesso abusivo al sistema informatico”, ma in quest’ultimo caso “limitatamente alle condotte poste in essere fino al 29 giugno 2014, perché estinti per intervenuta prescrizione”.

I giudici, infine, hanno “rigettato nel resto” i ricorsi di Montante e di altri due imputati, disponendo la trasmissione degli atti a un’altra sezione della corte d’appello di Caltanissetta per la “rideterminazione della pena” relativamente ai reati di accesso abusivo a sistema informatico (commessi dopo il giugno del 2014) e di corruzione.


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