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Morì per sangue infetto, un milione di euro a familiari

Condannato ministero Salute, il caso di un paziente di Siracusa

Il giudice del Tribunale di Catania Giorgio Marino ha condannato il ministero della Salute al pagamento di un risarcimento di circa 500 mila euro nei confronti della vedova e dei due figli di un uomo, Nunzio Valenti, morto 29 anni fa dopo aver contratto epatopatia cronica HCV in ospedale a causa di sangue infetto. La vittima, nel giugno del 1981, venne ricoverata nell’ospedale Umberto I di Siracusa e fu sottoposta a emotrasfusione che gli causò il contagio da epatite da virus HCV.

La famiglia, assistita dagli avvocati Dario Seminara e Lisa Gagliano, ottenne un primo risarcimento di circa 530 mila euro come disposto dal Tribunale di Catania che condannò il Ministero della Sanità, colpevole di non aver controllato il sangue dei donatori: 482.493 euro quale risarcimento del danno per il paziente, e 48.000 euro per la coniuge quale risarcimento del danno cosiddetto “da rimbalzo”, per il disagio susseguente alla malattia del marito. Il 3 marzo del 1995 il paziente morì, per via di quella patologia, per cui i legali della famiglia presentarono una nuova denuncia questa volta per il danno legato alla morte del loro congiunto. Dopo quasi 30 anni, è arrivata la sentenza e nei 500 mila euro di risarcimento sono comprese le spese degli avvocati Dario Seminara e Lisa Gagliano.


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