La sua condotta alla guida di un furgoncino non fu responsabile dello sbandamento dell’auto in cui viaggiavano quattro giovani stranieri, che morirono il 27 aprile del 2021 nella strada provinciale 20 che da Comiso conduce a Santa Croce Camerina, in Sicilia. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ragusa archiviando la posizione dell’uomo alla luce delle risultanze di perizie e consulenze disposte per ricostruire la dinamica di quanto avvenuto.
Il fatto di cronaca scosse profondamente la comunità di Comiso e si aprì una gara di solidarietà per permettere il rimpatrio delle salme. Saidou Konate, originario del Senegal aveva 23 anni, Modou ‘Momo’ Barry che era alla guida dell’autovettura, ne aveva 24 e con Lamin Ceesay di 23 anni veniva dal Gambia; tutti e tre erano ospitati dal centro di accoglienza ‘Bambino Gesù’ di Comiso.
Ben inseriti, lavoravano, avevano un regolare permesso di soggiorno ed avevano avanzato la richiesta di protezione internazionale: avevano insieme affrontato il viaggio su un barcone giungendo nel Ragusano quasi 6 anni fa. La quarta vittima, Souleymane Thierno Diallo, aveva invece 40 anni e veniva dalla Guinea. Erano tutti e quattro a bordo di una Ford Fusion che si è scontrata con il furgone, che procedeva in senso opposto, intorno alle 15 del 27 aprile del 2021. Nello scontro, anche l’autista del furgoncino rimase ferito.
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