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Morte del sicario di Riina, l’Ambasciata italiana avvia verifiche in Colombia

Moitisi, 66 anni, condannato a diversi ergastoli e nella lista dei fuggitivi di "massima gravità" dal 1998, era in cura per cancro in un centro medico di Cali, dove era entrato con un nome falso

L’Ambasciata italiana a Bogotà sta verificando se Giovanni Motisi, inserito in Cosa Nostra e nella lista dei latitanti più pericolosi, sia davvero morto in una clinica della località colombiana di Cali, come hanno sostenuto alcuni media italiani nelle ultime ore. Moitisi, 66 anni, condannato a diversi ergastoli e nella lista dei fuggitivi di “massima gravità” dal 1998, era in cura per cancro in un centro medico di Cali, dove era entrato con un nome falso.

Verifiche necessarie nonostante il fatto che, secondo alcuni collaboratori della giustizia, Motisi era fuggito nella zona di Agrigento, in Sicilia. L’anno scorso, la polizia italiana ha diffuso il nuovo profilo del mafioso, elaborato con un sistema di individuamento fisionomico progressivo Motisi, conosciuto come U pacchiuni, uomo di fiducia e sicario di Totò Riina, è uno dei capi mafiosi più potenti di Palermo, è stato condannato l’ultima volta nell’aprile del 2023.

È ricercato in Italia dal 1998 per omicidio, dal 2001 per associazione mafiosa e dal 2002 per omicidio, mentre l’ordine internazionale di cattura è stato emesso il 10 dicembre 1999.


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