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Morte sospetta in ospedale, assolti 9 medici

E’ emerso che a causare la morte della donna è stata una complicanza insorta per un problema polmonare congenito che non era mai stato diagnosticato

Sono stati assolti dal tribunale di Enna sette medici e due rianimatori del reparto chirurgia dell’ospedale ennese Umberto I, che erano accusati di negligenza per la morte di una paziente. Secondo le accuse lo staff medico non avrebbe effettuato un intervento che avrebbe potuto salvare la donna, morta nel novembre del 2017. Lo staff del reparto di chirurgia era finito sotto accusa quando la paziente originaria di Valguarnera (En) era deceduta. La paziente era stata ricoverata il 6 novembre 2017 per un intervento di laparocele, ma era deceduta per arresto cardio respiratorio. I familiari avevano presentato un esposto ed erano partite le indagini. La procura di Enna aveva chiesto il non luogo a procedere per due volte, ma i familiari della donna si erano opposti all’archiviazione ed era stato nominato un perito che aveva concluso che l’intervento doveva essere eseguito e che la paziente si sarebbe salvata.

E’ emerso che a causare la morte della donna è stata una complicanza insorta per un problema polmonare congenito che non era mai stato diagnosticato. I consulenti di parte, nominati dai medici, hanno confutato quella conclusione e adesso il giudice monocratico Elisa D’Aveni ha assolto perché il fatto non sussiste, i due anestesisti, Giuseppina Prestifilippo e Giovanni Luca Di Bartolo, e i chirurghi Salvatore Rizza, Serafino Di Gregorio, Angelo Antonio Muratore, Salvatore Giuseppe Puglia, Riccardo Massimo Alaimo, Dante Ferrari, Angelo Maria Perri.


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