Una donna di 76 anni è morta in seguito a un’infezione contratta all’ospedale Ingrassia di Palermo, dove era rimasta per otto giorni al pronto soccorso, in Astanteria, in attesa di ricovero sin dal 10 dicembre. Dopo il trasferimento in Medicina generale (avvenuto il 18 dicembre) la donna si è aggravata ed è spirata nel giro di un paio di giorni, venerdì.
I familiari della donna, originaria dell’Agrigentino ma residente a Palermo, hanno presentato una denuncia attraverso dell’avvocato Andrea Dell’Aira: la Polizia, su delega della Procura, ha sequestrato le cartelle cliniche e anche la salma è stata posta sotto sequestro, in attesa dell’autopsia.
La 76enne soffriva di numerose patologie, aveva avuto una cardiopatia ischemica, un carcinoma mammario e il diabete mellito di tipo II. Il ricovero era legato a sintomi di protratta inappetenza e nausea persistente. “Mia madre – ha detto la figlia, Romina Gelardi – è stata tenuta al pronto soccorso senza l’adeguata terapia antibiotica preventiva in una paziente oncologica affetta da cardiopatie gravi e in età avanzata, portatrice di pacemaker. Tenerla lì in mezzo a tutti i pazienti del pronto soccorso l’ha esposta alle infezioni”.
Sulla vicenda un’inchiesta interna è stata aperta dalla direzione aziendale dell’Asp 6 di Palermo: “Si verificherà – si legge in una nota – anche il rispetto delle procedure e dei protocolli al pronto soccorso dell’Ingrassia, che ha fatto registrare nei giorni scorsi uno straordinario afflusso di pazienti. L’Azienda assicura il massimo rigore nell’indagine che riguarda l’intero sistema dell’emergenza-urgenza. Le dichiarazione della figlia sullo stato di abbandono – conclude la nota – saranno, immediatamente, verificate analizzando e valutando proprio ciò che risulta nella cartella clinica”.
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