Pronto a rinunciare a ricandidarsi ma solo se si troverà un candidato unitario del centrodestra: è la posizione espressa dal presidente dimissionario della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Da giugno dico che sono disponibile a guidare il Centrodestra di nuovo alla vittoria. Ma pronto, se risultassi divisivo, a fare un passo di lato”, ha spiegato Musumeci che per ora però non desiste. “E dovrei farlo a favore di chi? Indichino un candidato, se unitario lavoreremo per lui. Lo cercano da mesi…”.
“La politica è la grande assente in questa vicenda”, ha osservato Musumeci, “l’obiettivo è fare l’election day, non tre mesi prima ma 40 giorni prima della scadenza naturale. Le dimissioni sono dettate dal buon senso, sia per evitare che i siciliani nello spazio di un mese vadano due volte a votare sia per risparmiare 20 milioni di euro di denaro pubblico, per evitare la crescita dei contagi e non chiudere le scuole due volte”.
“Sto governando la Regione anche con FI e Lega – prosegue – dal primo giorno. Se non fosse stato per l’election day, avrei continuato fino alla scadenza del 6 novembre in piena autonomia con un governo che ha gli stessi assessori e gli stessi partiti di 5 anni fa”.
Miccichè? “Gli attacchi sono frutto di ossessione, visto che quel partito ha lasciato i suoi a ben governare con me fino ad oggi. Come la Lega. In cinque anni abbiamo sostituito appena 4 assessori e non 56 come era accaduto con il governo a guida Pd”.
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