Una gravidanza senza particolari problemi, la piccola, nata con parto cesareo, sta bene ed è in salute, ma dopo una settimana il pallore, l’atonia e le difficoltà respiratorie, un primo accesso al pronto soccorso dove però i medici non riscontrano patologie rimandola a casa, fino alla corsa disperata dei genitori, 48 ore dopo, all’ospedale, e questa volta per la bimba non c’è nulla da fare.
La Procura di Palermo, per il tramite del Pubblico Ministero dott.ssa Giulia Amodeo, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti, sulla morte di una neonata di 11 giorni, deceduta sabato 4 novembre all’ospedale dei Bambini, e ha disposto l’autopsia, già effettuata martedì 7 novembre e da cui la mamma e il papà, palermitani, che si sono rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., si aspettano le prime risposte.
La piccola Anna viene alla luce il 23 ottobre all’ospedale Civico di Palermo dopo 41 settimane di gestazione e pesa 3,730 chilogrammi. I medici del reparto di Neonatologia decidono per scrupolo di praticare il cesareo alla mamma, alla sua seconda gravidanza – la coppia, sulla trentina, ha un altro figlio di sei anni –, per via di alcune “decelerazioni” nel tracciato cardiotocografico, ma il parto riesce senza problemi, la neonata è “nata sana e a termine” come si attesta nella lettera di dimissioni del 25 ottobre.
Giovedì 2 novembre, però, la madre nota che la figlioletta è pallida, ipotonica e fa fatica a respirare, di qui la decisione di portarla con il marito al pronto soccorso dell’ospedale dei Bambini, dove entra alle 9.30 con codice di priorità “rosso”. La bimba viene sottoposta a vari accertamenti, quali elettrocardiogramma e visita cardiologica generale, radiografie al torace, esami del sangue, viene inviata ovviamente nel reparto di Neonatologia per un approfondimento specifico, da cui tuttavia non si riscontrano particolari problematiche, si certifica che “la neonata non necessità di ricovero” e la si rimanda alle cure del pediatra di famiglia raccomandando soltanto una modifica dello schema alimentare. Alle 13.32 viene dimessa.
Due giorni dopo, la mattina del 4 novembre, tuttavia, gli stessi sintomi si ripresentano e ancora più gravi, tanto che i genitori prima chiamano il 118 ma poi, non vedendo l’ambulanza arrivare, sempre più allarmati decidono di riportare con mezzi propri la bambina all’ospedale dei Bambini, ma il viaggio è vano, ogni tentativo dei medici di rianimare la piccola è inutile, non resta loro che constatare il decesso, tra la disperazione della mamma, del papà e del fratellino: “arresto cardiocircolatorio da cause in corso di accertamento” viene riportato nella scheda di morte.
È stata la stessa autorità giudiziaria, informata dei fatti (nelle concitate fasi dell’emergenza, nel mattino del 4 novembre, a casa della famiglia era intervenuta anche una volante della polizia) ad aprire di propria iniziativa un fascicolo, per ora contro ignoti. Il Sostituto Procuratore ha posto sotto sequestro e acquisito tutte le cartelle cliniche della piccina e della mamma nei due nosocomi coinvolti, il Civico e l’ospedale dei Bambini, e ha disposto l’autopsia per accertare le cause della morte e se sussistano responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura la neonata, con particolare riferimento a quelli che l’hanno seguita in occasione del primo accesso al pronto soccorso del 2 novembre, per gli stessi sintomi poi ripresentatisi solo due giorni dopo: i genitori vogliono anche capire se la loro figlioletta si sarebbe potuta salvare nel caso in cui fosse stata ricoverata e monitorata e le sue condizioni di salute fossero state oggetto di ulteriori accertamenti e approfondimenti.
La dott.ssa Amodeo ha conferito l’incarico al medico legale dott. Tommaso D’Anna, che ha proceduto con l’esame nella mattinata di martedì 7 novembre presso la camera mortuaria del Policlinico Giaccone: per avere le prime risposte certe bisognerà attendere gli esiti degli esami sui campioni prelevati e le conclusioni della perizia del consulente tecnico.
I familiari di Anna, che, dopo il nulla osta rilasciato dal magistrato, giovedì 9 novembre hanno finalmente potuto dare degna sepoltura alla bimba, per fare piena luce sui fatti e su eventuali responsabilità mediche e ottenere verità e giustizia, attraverso il consulente personale Alessio Tarantino, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già acquisito tutta la documentazione medica disponibile per sottoporla ai propri esperti e che profonderà ogni sforzo per dare quanto prima risposte ai propri assistiti.
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