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Naufragio di barca con turisti in escursione abusiva: a processo

L'imputato, che ha nominato come difensori gli avvocati Antonio Provenzani e Attilio Gagliano, avrebbe imbarcato - secondo quanto sostiene la procura - i passeggeri, a titolo oneroso, facendogli pagare il biglietto, senza alcuna autorizzazione

A giudizio con l’accusa di avere provocato il naufragio di una imbarcazione turistica. In diciassette – quasi il triplo rispetto ai passeggeri previsti – sarebbero stati fatti salire su un’imbarcazione da diporto che si inclinò fino ad affondare facendo finire in acqua tutti i turisti che avevano pagato per fare un suggestivo tour delle coste di Linosa. L’armatore e proprietario dell’unità di diporto “Stefania”, nonché conducente del natante, finisce a processo con l’accusa di naufragio.

Si tratta di Gerlando Benedetto Errera, 66 anni. L’imputato, che ha nominato come difensori gli avvocati Antonio Provenzani e Attilio Gagliano, avrebbe imbarcato – secondo quanto sostiene la procura – i passeggeri, a titolo oneroso, facendogli pagare il biglietto, senza alcuna autorizzazione. Lo stesso numero di passeggeri sarebbe stato quasi il triplo rispetto ai sei consentiti. Per consentire a tutti di salire, quindi, li avrebbe fatti posizionare sulla cosiddetta tuga, la parte rialzata rispetto al piano di coperta, facendo venire meno la stabilità del natante che, all’altezza di Cala Pozzolana di Ponente, iniziò ad affondare. Il naufragio è avvenuto il 15 giugno del 2021. A disporlo è stato il gup di Agrigento, Micaela Raimondo.


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