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Niente arresti domiciliari per l’hacker che ha violato i sistemi del Ministero

Per quello che concerne le patologie evidenziate anche durante l'interrogatorio di garanzia, il tribunale ha disposto che la direzione sanitaria del carcere di Regina Coeli prepari delle relazioni che attestino lo stato di salute e la sua idoneità alle cure nella casa circondariale

Il gip di Napoli Enrico Campoli ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per Carmelo Miano, l’hacker siciliano di 24 anni, arrestato il 2 ottobre dalla polizia postale su ordine della Procura di Napoli, nella sua casa alla Garbatella a Roma. Per il giudice inoltre non sono sussistenti i presupposti per l’incompetenza territoriale e funzionale avanzata dall’avvocato Gioacchino Genchi che aveva chiesto che il procedimento passasse a Perugia, in quanto Miamo avrebbe violato mail di magistrati in funzione a Napoli, gli stessi che indagavano su di lui.

Per quello che concerne le patologie evidenziate anche durante l’interrogatorio di garanzia, il tribunale ha disposto che la direzione sanitaria del carcere di Regina Coeli prepari delle relazioni che attestino lo stato di salute e la sua idoneità alle cure nella casa circondariale.


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