Sono 60 gli indagati dell’operazione “Nebrodi 2”, la maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina sulle truffe in agricoltura e la mafia dei pascoli. La procura ha concluso le indagini inviando il relativo avviso a 60 persone ed a 8 aziende agricole. Dalle indagini è emerso che alcuni indagati avrebbero fatto parte di un’associazione mafiosa, la famiglia tortoriciana nell’articolazione dei gruppo dei “Bontempo Scavo” e dei “Batanesi” che sarebbe stata finalizzata ad una serie di reati quali il traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni e truffe ai danni dell’Unione europea e dell’Agea e al controllo in modo diretto o indiretto, di attività economico e imprenditoriali.
L’inchiesta è stata condotta dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai sostituti della Dda Farizio Monaco, Antonio Carchietti e Francesco Massara. Si tratta dell’indagine che a febbraio scorso aveva portato all’arresto, su ordinanza di custodia cautelare, di 23 persone (21 in carcere e due ai domiciliari) ed a 14 ordinanze interdittive della sospensione dall’esercizio di attività imprenditoriali che legittimino la presentazione di istanze di contributi comunitari o statali. Le indagini di carabinieri del Ros e del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, della Guardia di Finanza e Squadra Mobile di Messina avevano portato anche a sequestri preventivi per 750.000 euro nei confronti di otto società agricole. L’operazione Nebrodi 2 è il seguito dell’operazione Nebrodi scattata nel 2000. Il processo d’appello è alle battute finali.
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