Il gup di Palermo Ermelinda Marfia ha disposto la condanna di 27 tra favoreggiatori e gregari del boss Matteo Messina Denaro, accusati di far parte delle famiglie mafiose di Marsala, Mazara del Vallo e Campobello di Mazara. Quest’ultimo è il comune in cui il boss – deceduto lo scorso settembre – ha trascorso la parte finale della sua latitanza, terminata con l’arresto il 16 gennaio 2023 da parte del Ros dei carabinieri.
Tra i personaggi principali – secondo l’accusa della DDA di Palermo – l’imprenditore Francesco Luppino, per il quale il gup ha disposto la condanna a 20 anni di carcere. Gli indagati erano stati coinvolti in una inchiesta sfociata in un blitz eseguito nel settembre 2022 proprio a Campobello di Mazara, il paese in cui Messina Denaro si era “rifugiato”. Ecco le pene inflitte dal gup: Paolo Bonanno, 4 anni e 4 mesi; Leonardo Casano, 6 anni a Leonardo Casano; Antonio Cuttone, 18 anni; Vito Gaiazzo, 9 anni e 4 mes;, Girolamo Causi, 4 anni e 4 mesi; Jonathan Lucchese, 4 anni e 4 mesi; Marco Manzo, 4 anni e 4 mesi; Antonio Nastasi, 5 anni e 4 mesi; Antonino Pace, 8 anni e 8 mesi; Vincenzo Pisciotta, 6 ani e 4 mesi; Giuseppe Prinzivalli, 5 anni; Francesco Pulizzi, 5 anni; Antonio Raia, 12 anni; Francesco Raia, 20 anni; Tiziana Rallo, 8 anni e 8 mesi; Vito Rallo, 4 anni e 4 mesi; Vincenzo Rallo, 6 anni; Carmelo Salerno, 6 anni e 8 mesi; Giuseppe Salerno, 5 anni e 8 mesi; Giuseppe Speciale, 5 anni e 4 mesi; Vincenzo Spezia, 18 anni;Francesco Stallone, 4 anni e 4 mesi; Rosario Stallone, 4 anni e 2 mesi; Michele Vitale, 6 anni. Il gup ha inoltre condannato gli imputati a risarcire il danno ai comuni Campobello di Mazara e Castelvetrano, all’associazione anti racket Alcamese G. Stellino, all’associazione anti racket Codici Sicilia, Codici Onlus, al centro studi Pio La Torre che si sono costituiti parte civile.
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