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Omicidio a Vittoria, scatta la condanna a 16 anni di carcere

Erano state le Squadre Mobile e Investigativa della Polizia di Stato ad avviare immediatamente le indagini, con il coordinamento della Procura di Ragusa, individuando il presunto autore dell'accoltellamento

E’stato condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere Salvatore Guardiano, 58 anni di Vittoria, giudicato colpevole in primo grado di giudizio di omicidio volontario. L’uomo era accusato di ha accoltellato a morte Vincenzo Sauna, sessantenne anch’egli di Vittoria. I fatti sono avvenuti il 28 ottobre del 2022 nei pressi del centro di padre Beniamino Sacco che assiste, a Vittoria, le persone in difficoltà e distribuisce pasti e aiuti. I due, secondo quanto avrebbero ricostruito gli inquirenti, avrebbero iniziato a litigare mentre si trovavano in fila e sarebbero stati divisi una prima volta. A entrambi veniva consegnato il pasto ma la lite sarebbe proseguita. Sauna, che aveva una motoape, avrebbe raggiunto Guardiano, ci sono le immagini di videosorveglianza che lo attesterebbero. Riprende la lite. Il contesto è quello di una estrema povertà. Era caduta l’aggravante della premeditazione proprio perché sarebbe stata la vittima a raggiungere quello che si sarebbe rivelato suo assassino. Sauna, una volta soccorso, era stato trasferito in ospedale dal personale del 118, ed era deceduto nel corso della notte in conseguenza alle gravi ferite riportate e che avevano leso organi vitali.

Erano state le Squadre Mobile e Investigativa della Polizia di Stato ad avviare immediatamente le indagini, con il coordinamento della Procura di Ragusa, individuando il presunto autore dell’accoltellamento. L’uomo si era reso irreperibile per una giornata ed era stato individuato e sottoposto a fermo il giorno successivo al fatto. Guardiano ha chiesto attraverso il suo avvocato, Daniele Scrofani, di essere giudicato con rito abbreviato. Il Pm Martina Dall’Amico nel corso dell’udienza di oggi aveva chiesto la condanna dell’uomo a 18 anni di carcere. Il giudice per l’udienza preliminare, Eleonora Schininà ha emesso la sentenza di condanna a 16 anni di carcere fissando in 90 giorni i termini per il deposito delle motivazioni. Il legale di Guardiano attende le motivazioni ma ha già preannunciato appello. La famiglia di Vincenzo Sauna, la vittima, si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Alessandro Agnello.


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