Verrà conferito domani l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo di Mohamed Anwer Debic, il 21enne tunisino ucciso nella serata del 7 settembre nel corso di una rissa che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuta tra due gruppi contrapposti di connazionali, a Santa Croce Camerina.
Gli indagati nel procedimento sono 7, ma altri soggetti sarebbero ancora in fase di identificazione. Prima una discussione, poi un pugno, e la lite è degenerata, con coltelli e machete. Tutti sono indagati per la rissa (nel corso della quale è rimasto ucciso Debic), mentre per due fratelli di 22 e 26 anni l’ipotesi di reato è quella di omicidio aggravato in concorso. A causare la morte del 21enne in pochi minuti sarebbe stato un colpo al petto con un’arma contundente.
Sempre nel corso della stessa rissa, un 28enne avrebbe ferito il 22enne alla schiena e a una mano: per lui l’ipotesi formulata dalla procura è quella di tentato omicidio. C’è poi un 36enne che deve invece rispondere di lesioni personali aggravate per avere preso a colpi di catena un coetaneo, ferendolo alla testa. A buona parte degli indagati (che vengono difesi d’ufficio dagli avvocati Pietro Sortino, Francesco Pannuzzo, Massimo Garofalo e Daniele Drago) viene poi contestato il possesso di un’arma impropria. Ancora in corso invece l’udienza di convalida dei fermi operati nei confronti dei soggetti (difesi dagli avvocati Enrico Platania e Emanuele Gurrieri) sui quali pendono le accuse più gravi, quelle di omicidio e tentato omicidio.
Alla base della lite, secondo qualche testimonianza, potrebbe esserci la spartizione delle zone di raccolta della plastica dismessa dalle serre, comparto che in molte occasioni ha fatto emergere appetiti criminali e comportamenti illegali nello smaltimento.
La Cgil, in una nota, chiede che si presti la massima attenzione su questo tema: “Se è vero che dietro alla rissa che ha causato la morte del giovane tunisino c’è lo scontro per il controllo delle zone di raccolta della plastica dismessa delle serre occorre approfondire e capire cosa e chi c’è dietro. Al tempo stesso – ha detto il segretario provinciale di Cgil Ragusa, Peppe Scifo – occorre alzare la guardia a tutti i livelli, a partire dagli attori principali, gli imprenditori agricoli, i produttori, gli operatori e i gestori di impianti di raccolta e lavorazione”.
Domani l’incarico per l’autopsia sul corpo di Mohamed Anwer Debic verrà conferito dalla procura di Ragusa al dottor Giuseppe Ragazzi e alla dottoressa Andreana Maglitto. Non è noto se gli indagati abbiano o meno l’intenzione di nominare consulenti di parte.
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