Si aprono le porte del carcere per tre esponenti della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo nel Trapanese. I carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno dato esecuzione alle misure richieste dalla procura di Trapani, nei confronti di Mariano Saracino, 78 anni, Vito Badalucco, 66 anni, e il figlio Martino, 42 anni, che devono scontare rispettivamente di 4 anni, un anno e 11 mesi e 2 anni e 5 mesi, per estorsione aggravata dal metodo mafioso. I provvedimenti sono l’esito processuale delle indagini condotte tra il 2013 ed il 2016 dai carabinieri di Alcamo, coordinati dalla Dda di Palermo, nell’ambito dell’inchiesta “Cemento del Golfo”.
Gli accertamenti riuscirono a ricostruire l’organigramma della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, nella quale gli arrestati erano inseriti con ruoli di vertice e di cui Saracino era l’allora reggente. L’indagine era scaturita da una recrudescenza di attentati incendiari ai danni di imprenditori edili a Castellammare del Golfo. I danneggiamenti ai mezzi e veicoli e del movimento terra si collocavano in un contesto mafioso legato alla famiglia castellammarese, parte del mandamento di Alcamo. Inoltre, gli affiliati avevano costretto alcuni committenti di lavori edili, con pressioni e intimidazioni, a rifornirsi di cemento da ditte riconducibili alla famiglia mafiosa. Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Trapani.
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