La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo ha ribaltato la sentenza di assoluzione nei confronti di Massimo Mulè, considerato il boss del mandamento di Porta Nuova: nel giudizio di secondo grado dell’operazione Cupola 2.0, sul tentativo di ricostituire la commissione, l’organo di vertice di Cosa nostra, Mulè ha avuto 11 anni e 4 mesi.
L’uomo era stato riarrestato sempre con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsioni nel blitz denominato Centro, eseguito giovedì dai carabinieri.
Nel giudizio Cupola 2.0 ci sono 43 condannati e 5 assolti: fra questi ultimi Giovanni Cancemi, nei cui confronti è stata cancellata la pena di 8 anni; Michele Madonia (aveva avuto 8 anni e 8 mesi); Antonio Giovanni Maranto (già condannato a 2 anni). Giusto Sucato e Nicolò Orlando erano stati assolti già dal Gup, che li aveva giudicati col rito abbreviato, e oggi il collegio di appello ha respinto il ricorso della pubblica accusa.
Per il resto pena aumentata in continuazione a Settimo Mineo, nominato capo della commissione pochi mesi dopo la morte di Totò Riina: passa da 16 a 21 anni ma l’incremento è solo virtuale, perché si uniscono due diverse condanne, in parte già scontate. Continuazione anche per Salvatore Troia, pena finale 11 anni e 4 mesi e Andrea Ferrante (12), e per i pentiti Filippo Bisconti (13 anni complessivi, già scontati, motivo per cui è stato liberato) e Francesco Colletti (10 anni e 10 giorni, anche lui scarcerato).
Pene confermate per Leandro Michele Greco, che si faceva chiamare Michele, come il nonno, il cosiddetto Papa di Cosa nostra: 12 anni; e per Calogero Lo Piccolo, figlio e fratello di Salvatore e Sandro, pluriergastolani e capimafia di Tommaso Natale: per lui 27 anni in continuazione con una precedente sentenza di colpevolezza.
Pene ridotte per Stefano Albanese (da 9 anni e 2 mesi a 9 anni), Carmelo Cacocciola (da 7 anni a 6 e 8 mesi), Filippo Cusimano (da 9 anni e 4 mesi a 9 anni), Filippo Di Pisa (da 8 anni e 8 mesi a 8 anni), Salvatore Ferrante (da 2 anni e 8 mesi a un anno), Giusto Francesco Mangiapane (da 8 a 6 anni), Fabio Messicati Vitale (da 12 a 10 anni), Salvatore Sorrentino (da 12 anni e 8 mesi a 10 anni), Gregorio Di Giovanni, boss di Porta Nuova (da 15 anni e 4 mesi a 14 anni), e Maurizio Crinò (da 10 anni a 9 e 4 mesi). Conferme secche per Filippo Annatelli, 13 anni e 4 mesi; Giuseppe Bonanno, 5 anni e 8 mesi; Francesco Caponetto, 13 anni e 4 mesi; Giovanna Comito (un anno e 8 mesi, pena sospesa), Giuseppe Costa (9 anni), Rubens D’Agostino (10 anni), Vincenzo Ganci (8 anni e 8 mesi), Michele Grasso (8 anni e 8 mesi), Marco La Rosa (6 anni e 8 mesi), Gaetano Leto (12 anni e 8 mesi), Erasmo Lo Bello (12 anni), i pentiti Domenico Mammi e Sergio Macaluso (2 anni a testa), Matteo Maniscalco (6 anni e 8 mesi), Luigi Marino (6 anni e 8 mesi), Giovanni Salvatore Migliore (8 anni e 8 mesi), Salvatore Mirino (9 anni e 4 mesi), Domenico Nocilla (9 anni e 8 mesi), Salvatore Pispicia (12 anni), Gaspare Rizzuto (12 anni e 4 mesi), Michele Rubino (10 anni e 8 mesi), Giovanni Salerno (10 anni e mezzo), Salvatore Sciarabba (14 anni), Giuseppe Serio (13 anni e 4 mesi) e Giovanni Sirchia (8 anni).
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