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Padre e figlio morti in un incidente stradale nel Palermitano: condannati cantonieri

L'incidente fu provocato dal muretto troppo basso, non adeguatamente segnalato dai due operai, che pure avrebbero avuto questo compito

Il tribunale di Termini Imerese ha condannato a 2 anni ciascuno Antonio Arena e Sebastiano Botindari, cantonieri della ex Provincia, oggi Città metropolitana di Palermo, accusati di avere provocato la morte di due persone che finirono fuoristrada a San Mauro Castelverde (Palermo) il 16 ottobre 2016. Le vittime furono Maria Santa Colantoni, 60 anni, e il padre Carmelo, di 87: si salvarono gli altri due passeggeri dell’automobile, che transitava sulla provinciale 52.

Il giudice monocratico Vittorio Alcamo ha stabilito che l’incidente fu provocato dal muretto troppo basso, non adeguatamente segnalato dai due operai, che pure avrebbero avuto questo compito. Assolti invece due ingegneri del settore Viabilità, Elio Venturella e Salvatore Pampalone. La procura aveva chiesto la condanna per omicidio colposo di tutti e quattro gli imputati.

“Esprimiamo solidarietà ai cantonieri, che oggi stanno esternando tutta la loro preoccupazione per una sentenza che condanna lavoratori che sono gli ultimi responsabili di una situazione di disastro delle strade provinciali e di mancanza di investimenti – dichiarano i segretari generali di Cgil Palermo e Fp Cgil Palermo Mario Ridulfo e Giovanni Cammuca, assieme a Saverio Cipriano e Maurizio Magro Malosso, coordinatori Rsu per la Fp Cgil alla Città Metropolitana e Antonella Giallombardo, delegata aziendale della Fp Cgil – se sui 2.350 km di strade provinciali i guardrail, lì dove esistono, sono vecchi e inadeguati, e non sono stati mai sostituiti, la colpa non può essere dei cantonieri. E questo valeva dieci anni fa e vale a maggior ragione oggi, visto che lo stato di dissesto e di sicurezza delle strade è solo peggiorato. Mancano le strade, franate, ridotte a trazzere, e i guardrail sono inesistenti in molti tratti dei percorsi. Quelli che resistono sono ormai da tempo non più rispondenti alle normative che prescrivono precise caratteristiche tecniche per contenere l’urto dei veicoli. E nessuno li ha mai sostituiti, come è avvenuto invece per le autostrade. Una situazione ben nota a tutti”.

“Questo è l’ennesimo processo causato dai disastri sulle strade provinciali in cui vengono presi di mira i cantonieri, che pagano per responsabilità che appartengono alla politica – aggiungono Cgil Palermo e Fp Cgil Palermo -. I tagli dell’ex Provincia a risorse e competenze, che hanno colpito anche la manutenzione delle strade, non possono ricadere sui cantonieri. Un tempo, nella dotazione organica dell’ente, i cantonieri erano 500, per i 2.350 Km di strade provinciali, e 300 i geometri e gli ingegneri degli uffici tecnici. Per i 25 cantonieri rimasti oggi attivi alla Città Metropolitana, che si occupano della pulizia e cura di strade e cunette, chiediamo che l’amministrazione trovi una soluzione che li garantisca. Questi pochi lavoratori rimasti si sentono abbandonati a se stessi, continuamente sotto processo per un incidente o per il crollo di un pezzo di montagna. L’unica strada che il governo Musumeci ha finanziato con il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 da 1,2 miliardi di euro è la provinciale 55 di Mezzoiuso. Un solo intervento in tutta la Provincia di Palermo, in un lungo elenco di opere per la Sicilia orientale. La viabilità continua a essere allo sfascio e mentre con difficoltà si stanno trovando risorse per finanziare nuovi interventi sulla viabilità, non possiamo accettare che la colpa del cattivo stato delle strade ricada sui lavoratori”.


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