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Palermo, 47 chili di hashish in autocarro: arrestato corriere della droga

Lo stupefacente, qualora immesso sul mercato, avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per circa 500mila euro

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato 47 chili di sostanza stupefacente del tipo hashish, occultata in un autocarro sottoposto a controllo a Palermo.

In particolare, nella mattinata dello scorso 22 maggio, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio effettuati lungo le rotabili che conducono al capoluogo, una pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo sottoponeva a controllo un autocarro e procedeva all’identificazione del conducente, il quale, nel corso delle operazioni, si mostrava da subito particolarmente agitato e insofferente.

Pertanto, i militari operanti effettuavano una più approfondita attività di ispezione del mezzo, rinvenendo occultati nei longheroni dell’autocarro, grazie al fiuto del cane antidroga Anouk del Gruppo Pronto Impiego di Palermo, 45 involucri del peso di un chilo l’uno, avvolti da nastro d’imballaggio e riportanti la scritta “Limone 2021” nonché altri 5 involucri, di differenti dimensioni, del peso complessivo di 2 chili, per un totale di 47 chili di sostanza stupefacente del tipo hashish.

Lo stupefacente, qualora immesso sul mercato, avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per circa 500mila euro.

Il corriere di nazionalità italiana è stato condotto presso la casa circondariale “A. Lorusso – Pagliarelli” di Palermo, a disposizione della locale Procura della Repubblica, che lo scorso 25 maggio ha convalidato la misura cautelare disponendo gli arresti domiciliari.

Continua senza sosta l’attività della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti, per la tutela della sicurezza economico – finanziaria dei cittadini, mantenendo costantemente alta la guardia rispetto al fenomeno del traffico di stupefacenti, primaria fonte di finanziamento della locale criminalità organizzata.

Si evidenzia che i provvedimenti in parola sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.


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