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Palermo, ancora 1100 salme in attesa di sepoltura

"Contiamo di potere dichiarare la cessata emergenza entro il 31 dicembre e di consegnare ai palermitani entro il 2023 strutture cimiteriali adeguate e capienti"

“Quando ci siamo insediati, abbiamo trovato circa 1300 salme nel deposito del cimitero dei Rotoli, molte delle quali in attesa per un periodo particolarmente significativo, in alcuni casi due anni. Abbiamo affrontato con solerzia questa drammatica situazione e siamo scesi oggi a circa 1100 salme avendo garantito il turnover ordinario degli ulteriori arrivi in questi mesi”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, nel corso della conferenza stampa a Palazzo delle Aquile sull’emergenza cimiteri. Oltre al sindaco è presente anche il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci.

“Il primo pensiero da ministro è andato alle bare insepolte perché la ritenevo e la ritengo una emergenza nazionale. Una città come Palermo culla di civiltà non merita di andare alla ribalta della stampa per una vicenda davvero inqualificabile” ha detto il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, incontrando a Palazzo delle Aquile, a Palermo, la stampa. “Pensare che un proprio caro deceduto non possa stare per sei mesi, un anno o due sotto due metri di terra è una cosa che non riesco a immaginare – ha aggiunto -. Non avere un luogo dove pregare e deporre un fiore lascia inquieti. Arrivare a 1300 bare insepolte credo che non sia successo in nessun altro luogo: la politica – ha concluso – ha il dovere di interrogarsi”.

“Contiamo di potere dichiarare la cessata emergenza entro il 31 dicembre e di consegnare ai palermitani entro il 2023 strutture cimiteriali adeguate e capienti in maniera sufficiente rispetto ai bisogni della popolazione. Ci stiamo anche attrezzando per la realizzazione di loculi refrigerati per la transizione di eventuali feretri che non dovessero trovare immediata sepoltura” ha affermato ancora il sindaco Lagalla.


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