fbpx

In tendenza

Palermo, cimitero dei Rotoli: botta e risposta fra Sala e Miceli

Miceli, per superare l'impasse, suggerisce la realizzazione di un nuovo cimitero metropolitano ma scatena la reazione dell'assessore che, per tutta risposta, lo accusa di demagogia

Botta e risposta a distanza tra Franco Miceli, candidato sindaco dell’area progressista a Palermo, e l’assessore comunale Toni Sala, sull’emergenza cimiteri nel capoluogo siciliano. A innescare la scintilla è stato un intervento a gamba tesa da parte del primo sulla vicenda delle oltre mille bare che da mesi giacciono accatastate al cimitero dei Rotoli. Miceli, per superare l’impasse, suggerisce la realizzazione di un nuovo cimitero metropolitano ma scatena la reazione dell’assessore che, per tutta risposta, lo accusa di demagogia.

“Serve una soluzione concreta, immediata e definitiva, le bare accatastate sono uno scandalo che non possiamo tollerare – attacca in una nota il presidente nazionale dell’ordine degli Architetti -. Le bare accatastate sono una ferita aperta e finché l’ultima non sarà sepolta nessun assessore, tecnico dell’area, dipendente, dirigente, andrà in ferie”. “Come uscirne? – si interroga ancora Miceli -. Sono stanziati già 12 milioni e mezzo di euro. E allora individuiamo subito l’area che deve servire in chiave metropolitana per un nuovo grande camposanto”.

L’assessore al ramo della giunta di Leoluca Orlando, fa sapere di essere al lavoro da mesi allo stesso progetto: “Sull’emergenza cimiteri a Palermo in tanti fanno demagogia, senza sapere neanche di cosa parlano. Spiace che, perfino, Franco Miceli, candidato sindaco del centrosinistra, cada in questo errore dimostrando di preferire i fantasiosi proclami alle risposte concrete, pur essendo il candidato sindaco delle forze politiche che governano la città. Sarebbe bastata una telefonata. Nessuno mette in dubbio che le bare in deposito siano una ferita aperta, ma per sanarla servono idee concrete e non proclami”, lamenta Sala, che sferza ancora Miceli: “Da assessore, da consigliere comunale e da candidato nel Pd sono rimasto esterrefatto nel leggere le sue dichiarazioni. Da mesi sono personalmente al lavoro su questa emergenza e posso dire, grazie al lavoro fatto col sindaco Orlando e con gli uffici, di aver gettato le basi per soluzioni di lungo e medio termine”. “Chi si candida a governare la città – conclude Sala – dovrebbe informarsi bene prima di parlare e avrebbe saputo che l’area del nuovo cimitero è già stata individuata, che un project financing è stato respinto e che le ferie sono un diritto previsto dal contratto dei dipendenti pubblici e nessuno può negarle, senza considerare il fatto che il sottoscritto si occupa di cimiteri anche il sabato e la domenica”.

Le parole di Sala sembrano sortire l’effetto sperato visto che, a stretto giro di posta, arriva la controreplica dello staff del candidato che, in parte, corregge il tiro e i toni: “Miceli – afferma una nota – è perfettamente a conoscenza dello sforzo che l’assessore Sala, non a caso stimato da maggioranza e opposizione, sta compiendo da mesi per sanare questa incresciosa situazione ma l’indignazione dei nostri concittadini è sacrosanta ed esige impegni precisi da parte di chi si candida a governare la città di Palermo. Non ci sono dubbi che il sindaco potrà contare sulla cooperazione e il massimo impegno dei dipendenti comunali per restituire dignità alla nostra città”.

Era già accaduto a proposito dei dipendenti part-time, quando l’attuale vicesindaco Fabio Giambrone rimproverò il candidato Miceli smentendolo e quando, negli stessi giorni, l’attuale assessore Giusto Catania lamentò la non incisività della sua campagna elettorale. I partiti, nella cui ombra il candidato Miceli si muove, iniziano a condizionare, ancor prima delle sue possibili scelte da amministratore, il suo libero pensiero che diventa così subordinato ai soli diktat di palazzo.

Di fatto – dichiara Rita Barbera – il candidato Miceli ha risposto all’assessore Sala ammorbidendo i toni e ribadendo che non intende mettere in dubbio la qualità del suo lavoro ma l’attuale situazione del cimitero dei Rotoli dimostra la mancanza di una progettazione sistemica e che, nonostante sia stato smantellato il sistema clientelare che le inchieste giudiziarie hanno scovato, sia necessario un intervento di più ampio respiro che permetta a tutte le cittadine e ai cittadini palermitani di poter dare giusta sepoltura ai loro cari, indipendentemente dal loro reddito. Non è possibile pretendere dai cittadini l’adempimento dei loro doveri se non si tutelano innanzitutto i loro diritti e quello di una giusta sepoltura è tra i diritti inalienabili. La situazione del cimitero dei Rotoli, con le sue bare accatastate, resta una vergogna e questa non è un’affermazione che si può confutare”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni