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Palermo disoccupati e M5s in corteo a Palermo per difende il reddito di cittadinanza

"Lavoro immediato o il Reddito non si tocca", è la frase sullo striscione che ha aperto la manifestazione

Foto Ansa

Il popolo del reddito di cittadinanza in strada a Palermo. Centinaia al corteo partito questa mattina da piazza Marina. Disoccupati, studenti, esponenti politici. “Lavoro immediato o il Reddito non si tocca”, è la frase sullo striscione che ha aperto la manifestazione che, attraverso Corso Vittorio Emanuele, ha raggiunto piazza Indipendenza, tra i palazzi della politica regionale, Giunta e Ars per un incontro tra una delegazione di percettori e alcuni rappresentanti della Regione siciliana. In piazza anche studenti, lavoratori e parlamentari del Movimento 5 stelle, con l’annunciata presenza, tra gli altri, della senatrice Dolores Bevilacqua e del deputato regionale Adriano Varrica.

“Vogliamo che vengano potenziati i centri per l’impiego, che tutto passi da lì, che tutte le offerte di lavoro e che tutte le assunzioni passino da una lista di disoccupati che sia visibile a tutti, così da essere il più trasparente possibile. Serve un piano di sviluppo per la Sicilia per creare occupazione, altrimenti il Reddito non si tocca”, affermano gli organizzatori. Tra loro Davide Grasso e Tony Guarino, presidente e vicepresidente dell’associazione Basta Volerlo, e Giuseppe De Lisi, presidente dell’associazione Aps Puc – Palermo Help. Sono due delle associazioni di volontariato che hanno tenuto i disoccupati palermitani impegnati in lavori socialmente utili nei quartieri della città. Nel 2023 verrà ridotta la platea, si potrà percepire il reddito per un massimo di otto mesi e sarà possibile rifiutare una sola offerta di lavoro ritenuta congrua. A partire da gennaio 2024, invece, la misura verrà definitivamente abolita.

“Non si può togliere il Reddito di cittadinanza, che negli ultimi anni ha consentito a tantissima gente di uscire dalla povertà, senza prima trovare delle soluzioni concrete. In questi anni dai centri per l’impiego sono arrivate pochissime proposte di lavoro, spesso indegne. L’abolizione del reddito costringerà tantissima gente a tornare a lavorare per pochi euro, senza garanzie e senza contratto. Se ci tolgono il reddito vogliamo lavoro vero e non lavoro nero”, afferma Tony Guarino. I manifestanti sventolano bandiere della Sicilia, “perché considerano l’attacco al Reddito come un attacco al Sud e alla Sicilia, dove disoccupazione e mancanza di prospettive lavorative tengono la gente in condizioni di povertà”. “Molti percettori dall’anno prossimo saranno costretti a tornare a rivolgersi agli istituti di carità, la povertà aumenterà. Già la gente deve pagare le bollette sempre più alte e ha difficoltà, senza un aiuto non si potranno più pagare gli affitti. Togliere il reddito è un grave attacco alla Sicilia, dove infatti i percettori sono tanti e lavoro dignitoso non ce n’è. In un anno di certo non troveranno lavoro per tutti i percettori”, continua Giuseppe De Lisi.

C’è anche il comitato  Uniti si vince, composto principalmente da esercenti. Parla Gioacchino Quartararo: “Se non fosse stato per il reddito di cittadinanza tante famiglie e imprese non sarebbero sopravvissute a questa grave crisi economica che ancora oggi continua a mietere vittime di imprese e famiglie. Il reddito di cittadinanza va migliorato non eliminato, finché il governo non metterà i cittadini in condizione di avere un lavoro dignitoso che gli permetta di alimentare le proprie famiglie”.

“Come era prevedibile, oggi alla manifestazione per i diritti organizzata a Palermo non si è presentato nessun esponente del centrodestra”. Lo ha detto la senatrice del M5s Dolores Bevilacqua presente stamane alla manifestazione di Palermo organizzata dai percettori del reddito di cittadinanza e da altre associazioni. “Comprendo bene – aggiunge – che Meloni e i suoi politici non abbiano il coraggio di venire tra la gente per spiegare perché vogliono colpire il sostegno del Reddito di cittadinanza e con esso la serenità di migliaia di famiglie, ma chi è ora al governo dovrebbe ricordare a se stesso che la crisi del Mezzogiorno l’hanno creata loro con anni di malgoverno e sprechi. Questa gente che oggi è in grave difficoltà e manifesta con grande dignità ha chiesto il lavoro, ma se la politica non è stata e non è capace di creare uno sviluppo economico, allora ha il dovere di sostenere chi è rimasto indietro. Il M5s starà sempre al fianco dei cittadini che ne hanno bisogno”.

 “Pensiamo che in un Paese dove la povertà e le diseguaglianze sono aumentate, avere uno strumento come il reddito di cittadinanza è necessario. Abbiamo avanzato anche delle proposte per migliorare questo strumento, ma l’idea di fatto di cancellarla crediamo sia assolutamente sbagliata. Se si pensa di fare cassa sui poveri in questo modo è assurdo”. A dirlo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando con i giornalisti a Palermo dove stamane è in corso una manifestazione a favore del reddito cittadinanza. “Noi pensiamo che occorre creare lavoro – ha proseguito – ma confusione tra reddito e le politiche attive è sbagliato: il lavoro si crea attraverso gli investimenti”.

“Il reddito di cittadinanza ha aiutato le persone in stato di indigenza, soprattutto nel periodo di pandemia che abbiamo attraversato. È stata una misura apprezzabile, ma certamente oggi occorre rivederla”– ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, che ha voluto incontrare una delegazione dei manifestanti che oggi hanno sfilato a Palermo contro l’annunciata abolizione del sussidio, per manifestare l’attenzione del governo della Regione Siciliana nei confronti di questa vertenza.

“L’assessorato del Lavoro – annuncia Albano – si farà carico di indire un tavolo tecnico con le imprese del territorio per verificare quali siano le figure professionali di cui hanno maggior bisogno, così da poter attivare corsi di formazione, di apprendistato per provare a creare le condizioni per dare un lavoro dignitoso alle persone che oggi vivono con il reddito”.

In Sicilia, da gennaio a ottobre 2022, secondo i dati Inps, ci sono stati 228.152 percettori del Rdc, il 17,7% del totale nazionale. Sul bilancio dello Stato, per la sola Sicilia, la misura incide mediamente per un miliardo di euro annui.

“La crescita delle bollette di luce e gas e del carrello della spesa rende ancora più povere le famiglie che versano in condizioni disagiate e il rapporto Svimez prevede a livello nazionale nuovi 770 mila poveri. Sono numeri allarmanti – conclude l’assessore – che non possono essere nascosti o minimizzati. Rappresenteremo al governo nazionale tutte le difficoltà del Sud”.


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