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Palermo, illecita percezione dell’assegno sociale: sequestrati beni per oltre 28mila euro

L'uomo avrebbe attestato falsamente di essere residente in un comune diverso da quello effettivo e di essere separato dalla moglie

Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per un valore complessivo pari a 28.051,66 euro, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo, nei confronti di un uomo che avrebbe percepito indebitamente l’assegno sociale dal 2018 al 2022 pur non avendone diritto.

In particolare, gli investigatori hanno individuato un uomo che avrebbe attestato falsamente all’ente erogatore di essere residente nel comune di Campofelice di Roccella e di essere separato dalla moglie, peraltro dipendente della pubblica amministrazione e percettore di redditi superiori al limite previsto dalla normativa di riferimento, e così avrebbe indebitamente percepito il beneficio dell’assegno sociale in quanto nei fatti non si è mai allontanato dall’abitazione coniugale di Monreale in cui è risultato stabilmente convivere con l’intero nucleo familiare.

Per tale motivo l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Palermo per indebita percezione di erogazioni pubbliche a danno dello Stato. A esito degli accertamenti economico-patrimoniali sviluppati dai finanzieri, inoltre, l’autorità giudiziaria ha disposto, in via d’urgenza, il sequestro nella forma “diretta” e “per equivalente” finalizzato alla confisca, dei beni e delle disponibilità finanziarie per il valore del profitto illecito del reato contestato, quantificato in 28.051,66 euro.

Pertanto, le Fiamme Gialle di Cefalù hanno sottoposto a sequestro le disponibilità finanziarie dell’uomo rinvenute su di un conto corrente nonché un appezzamento di terreno agricolo sito nel comune di Campofelice di Roccella (PA). Il provvedimento di sequestro è stato successivamente convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo.

L’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, in stretto coordinamento con la Procura di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’attività di contrasto all’illegalità economico-finanziaria e a garantire il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni illeciti, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme indebitamente accumulate.

Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare. Pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.


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