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Palermo perde 30 milioni del Pnrr rifiuti, Trizzino e Lo Monaco (M5S): “Malaburocrazia e corto circuito Rap-Comune”

L’assegnazione dei fondi alle amministrazioni era stata decretata dal Ministero il 6 agosto dell’anno scorso, nel mese successivo era stato pubblicato l’avviso

Mentre l’addizionale Irpef minaccia di schizzare ben oltre i limiti di legge e l’emergenza rifiuti è una costante per la nostra città, l’unica regola che resiste pare essere quella per cui il conto lo pagano e continueranno a pagarlo i cittadini. La denuncia di Legambiente è non soltanto verosimile, ma fondata, verificata e maledettamente veritiera: Palermo perde, stando alle prime indicazioni sui progetti da proporre, circa trenta milioni di euro e si auto esclude per propria colpa dai finanziamenti del Pnrr per l’adeguamento degli impianti di trattamento dei rifiuti e per la realizzazione di nuovi, e dai progetti di economia circolare per la differenziata. Cifre enormi, decisive, delle quali, ancora una volta, non godremo: rispettivamente 1,5 miliardi e 600 milioni di euro che saranno distribuiti fra altre città più previdenti ed efficienti”. Lo dichiara Giampiero Trizzino, deputato regionale e componente della Commissione Ambiente dell’Ars, in merito all’ennesimo flop della burocrazia, in mezzo a un presunto rimpallo di competenze fra amministrazione comunale e Rap sull’accesso ai fondi. Nelle scorse ore, Legambiente Sicilia aveva evidenziato l’infruttuosa scadenza del termine del 16 marzo per inserire nel sistema informatico del Ministero della Transizione ecologica istanze e dati: a pesare, e a tagliare fuori i progetti di Palermo, sarebbe stato un corto circuito fra Comune e Rap sulla titolarità delle richieste.

L’assegnazione dei fondi alle amministrazioni era stata decretata dal Ministero il 6 agosto dell’anno scorso, nel mese successivo era stato pubblicato l’avviso. Trizzino, sul punto, chiede chiarezza: “Il Comune – ricorda – è azionista unico di Rap e sul Comune incombe il diritto-dovere di vigilanza su tempi e modi delle iniziative progettuali e di ricerca delle fonti di finanziamento. Se qualcuno ha sbagliato, e di grosso, sottovalutando la cruciale importanza di questi fondi del Piano di ripresa e resilienza per la nostra città, che si dica apertamente. E soprattutto, che si ponga rimedio, per quanto è possibile, a un flop che taglia le gambe alle nostre prospettive di sviluppo in un’epoca di difficoltà finanziarie che, alla fine, peseranno sulle tasche dei cittadini e sui servizi che sono loro dovuti”.

“Sono rimasta disorientata – dichiara Viviana Lo Monaco, capogruppo del Movimento 5 Stelle al consiglio comunale – di fronte alla notizia della mancata presentazione dei progetti previsti dall’avviso del Ministero della Transizione ecologica, che, nell’ambito del Pnrr, aveva stanziato oltre 2 miliardi di euro. Ho prontamente chiesto informazioni all’assessore Marino e al dirigente del Servizio Ambiente del Comune, per comprendere le ragioni che hanno portato l’Amministrazione a perdere circa 30 milioni di euro. Evidentemente vi è stato un inaccettabile corto circuito tra controllore e controllato, in quanto i dati forniti da Rap circa 48 ore prima della scadenza dell’avviso non sarebbero stati esaustivi o comunque idonei. L’auspicio è quello di poter porre rimedio al danno commesso con un intervento speciale per Palermo che riapra i termini di legge, ovvero che si possa attingere ai fondi Pon Metro, come riferisce l’assessore”.


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