Palermo ricorda Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto in una squadra di agenti addetta alle scorte; Agostino Catalano, 42 anni; Vincenzo Li Muli, 22 anni; Walter Eddie Cosina, 31 anni, e Claudio Traina, 27 anni. Unico superstite l’agente Antonino Vullo. Tutti uccisi dal tritolo mafioso il 19 luglio 1992.
Le stragi di Capaci e di via D’Amelio. A separarle sono 57 giorni. Trentadue sono gli anni che invece dividono i due eccidi da una verità piena la cui ricerca è ancora oggetto di processi e nuove indagini, tra condanne, assoluzioni, prescrizioni e spunti investigativi che contribuiscono a tenere tuttora aperto il conto con la giustizia. Gli attentati contro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si consumarono in un contesto d’incapacità e complicità che va ben oltre il livello della mafia, in un quadro successivo di indagini, come certificato dalle sentenze, di “colossale depistaggio”.
Poco fu fatto per proteggere Paolo Borsellino; 51 anni, da 28 in magistratura, procuratore aggiunto nel capoluogo siciliano dopo aver diretto la procura di Marsala, pranzò a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia. Poi si recò con la sua scorta in via D’Amelio, dove vivevano la madre e la sorella. Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione della madre con circa cento chili di tritolo a bordo, esplose al passaggio del giudice, uccidendo anche i cinque agenti. Erano le 16.58. L’esplosione, nel cuore di Palermo, venne avvertita in gran parte della città.
Tra memoria e impegno, il cuore delle iniziative e della richiesta di una verità piena è via D’Amelio. Dalle 8 alle 14, – organizzato dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino – “Coloriamo via D’Amelio: il 19 luglio per i cittadini di domani. Dedicato a Rita, Paolo, Agostino, Claudio, Emanuela, Vincenzo e Walter”.
Dalle 10, alla caserma Lungaro della polizia, omaggio alle vittime, alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e del capo della polizia, Vittorio Pisani. Deposizione di corone d’alloro presso la lapide che, all’interno dell’Ufficio Scorte della questura di Palermo, ricorda il sacrificio dei caduti nelle stragi di Capaci e via D’Amelio. A seguire la scopertura di una targa della rinnovata Cappella intitolata a San Michele Arcangelo. Infine, si terrà, nell’Aula Corona la proiezione del docufilm “I ragazzi delle Scorte. Ricordo tutto”, dedicato al poliziotto Claudio Traina. Il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici, organizza un incontro con il segretario regionale del Pd e segretario della commissione Antimafia nazionale, Anthony Barbagallo, per fare il punto sui beni confiscati. L’iniziativa, intitolata “Beni confiscati: dalla sottrazione alle mafie alla restituzione alla società”. L’impegno del Pd nell’anniversario della strage di via D’Amelio” si terrà domani, 19 luglio, alle 10.30, all’oratorio di sant’Elena e Costantino.
Giornata conclusiva, con Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani, e cento ragazzi provenienti da tutta Italia, dell’iniziativa dell’Agenzia italiana per la gioventù organizza l’evento “Legalità è libertà – Giovani europei per un nuovo movimento culturale” (NH Hotel, alle 9) Alle 14.45 sempre in via D’Amelio: “Noi sappiamo chi siete”, organizzato dal Movimento delle Agende rosse. Intervengono il Siap, AntimafiaDuemila, Our voice, Wikimafia e Giovanni Paparcuri. Testimonianza e ricordo dei familiari di vittime della mafia: Angela Manca (madre di Attilio Manca); Flora Agostino (sorella di Nino Agostino); Stefano Mormile (fratello di Umberto Mormile), Brizio Montinaro (fratello di Antonio Montinaro). E i familiari degli agenti Loi, Cosina, Catalano, Traina e di Antonio Vullo (unico sopravvissuto strage di via D’Amelio), nonché Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e fondatore delle Agende rosse.
Alle 16.58, ora della strage, in via D’Amelio, minuto di silenzio. A seguire lettura della poesia “Giudice Paolo” di Marilena Monti. Alle 17.30 dibattito “Dietro le stragi: verità nascoste, verità negate”. Intervengono Salvatore Borsellino, Nino Di Matteo, Saverio Lodato, Fabio Repici (avvocato familiari vittime di mafia), Roberto Scarpinato (ex magistrato, senatore). Modera Aaron Pettinari (caporedattore AntimafiaDuemila). Alle 20 Fiaccolata organizzata dal Forum 19 luglio – partenza da piazza Vittorio Veneto, con arrivo in via d’Amelio alle 21.30. Alle 21.45 in via D’Amelio letture di Sara Scrignoli e Silvia Navone a cura del Movimento delle Agende Rosse. Proiezione del docufilm “Io lo so chi siete”, di Silvia Cossu e Alessandro Colizzi dedicato alla vita di Vincenzo Agostino, evento organizzato dal Movimento delle Agende Rosse.
“Il ricordo degli eroi del nostro Paese è la base per il nostro futuro, così come la ricerca della verità. Tutti abbiamo il dovere di tramandare alle successive generazioni il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina – dichiara il vice presidente dell’ARS Nuccio Di Paola, presente nelle scorse ore alla deposizione della corona alla Caserma Lungaro della Polizia di Palermo, in occasione del 32esimo anniversario della strage di via d’ Amelio – Istituzioni e cittadini devono incentrare la propria vita alla legalità ed al rispetto del prossimo. La lotta alla mafia ed alla criminalità deve essere una priorità per il nostro Paese”.
“Commemoriamo Paolo Borsellino ogni giorno, mettendo in pratica i suoi insegnamenti per promuovere un’economia legale e una società libera dalle mafie”. Lo dicono Piero Giglione e Nello Battiato, rispettivamente segretario e presidente della Cna Sicilia nel giorno dell’anniversario della strage di mafia di via D’Amelio, a Palermo, in cui nel 1992, oltre al magistrato palermitano, persero la vita gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. “L’esempio di Borsellino – aggiungono – rappresenta per noi una fonte di ispirazione. Oggi più che mai il nostro pensiero va a lui e ai tanti servitori delle istituzione caduti per affermare la giustizia. Nonostante i tanti passi in avanti fatti nella lotta alle mafie non bisogna mai abbassare la guardia. Cosa nostra mantiene ancora una grande capacità di infiltrazione nel tessuto produttivo e finanziario del nostro territorio. Ognuno, quindi, è chiamato a fare la propria parte senza demandare tutto alla magistratura e alle forze dell’ordine, ma mettendo in rete tutte le forze sane della società”.
“Il grande insegnamento lasciato da Paolo Borsellino deve sempre essere tenuto vivo perché sia la bussola nel cammino della vita per i giovani di oggi e di domani. Inaccettabile, però, che dopo 32 anni questa strage sia avvolta ancora da troppi misteri e che la verità appaia, purtroppo, ancora lontana – afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca – Le commemorazioni hanno avuto, e hanno ancora, il grandissimo merito di merito di tenere sempre vivo il ricordo di eroi come Borsellino e Falcone e di tramettere a chi non era nato ai tempi delle stragi i loro enormi valori. Un commosso pensiero pensiero va anche ai componenti delle loro scorte, morti per servire lo Stato”.
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