La procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati la ginecologa in servizio all’ospedale San Giovanni di Dio che aveva in cura la ventiduenne che martedì scorso ha partorito una bimba morta dopo nove mesi di gestazione. Il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò, in seguito all’esposto dell’avvocato Alfonso Neri, legale del padre della piccola, ha disposto l’autopsia sul corpicino.
L’incarico al medico legale Giuseppe Ragazzi sarà conferito lunedì mattina, la data degli accertamenti non è stata ancora fissata. La ragazza, secondo il racconto del compagno, padre della piccola morta in grembo, sarebbe stata “parcheggiata”, nella sala d’attesa del reparto di ginecologia, per due ore prima di essere visitata e ricevere la terribile notizia: il cuore della figlia, che avrebbe dovuto nascere entro pochi giorni, non batteva più. Il trentaduenne di Casteltermini, attraverso il suo legale, ha sollevato una serie di dubbi sull’operato dei medici dell’ospedale San Giovanni di Dio che hanno avuto in cura la compagna di dieci anni più giovane che aveva accompagnato in ospedale perchè accusava forti dolori e contrazioni. La procura ha iscritto la ginecologa nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di lesioni e interruzione colpose di gravidanza. Si tratta, come sempre, di un atto dovuto per consentire una adeguata difesa nella fase delle indagini preliminari partecipando agli accertamenti medico legali con un proprio consulente. Secondo quanto illustrato nella denuncia il cuore della piccola batteva prima di presentarsi in ospedale. La donna sarebbe stata collocata per due ore in sala di attesa prima della visita e del tracciato che avrebbero evidenziato l’assenza di battito e, quindi, la morte del feto.
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