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Party sull’Isola delle Femmine: il caso approda all’Ars

Il M5s chiede audizione alla commissione Ambiente dell'Ars. La Lipu: "invasione dannosa"

Approda a Palazzo dei Normanni la vicenda del party sull’isolotto di Isola delle Femmine. Il M5s chiede audizione alla commissione Ambiente dell’Ars.

“Un fatto di gravità inaudita, in grado di determinare conseguenze devastanti per l’ecosistema dell’isola, riserva e area marina protetta, dove nidificano diverse specie di uccelli, rettili e conigli”, afferma il deputato del M5s all’Ars Luigi Sunseri che, assieme al collega Adriano Varrica, ha avanzato richiesta scritta di audizione al presidente della commissione Ambiente dell’Ars, Giuseppe Carta “sulla vicenda che, secondo quanto riferito dalla stampa, ha portato nei giorni scorsi un folto gruppo di persone a organizzare una festa in violazione di qualsiasi norma posta a protezione di un sito sul quale, con decreto assessoriale n 584/44 del 1/9/1997 è stata istituita una riserva naturale orientata al fine i tutelare un’area di interesse geologico, botanico e paesaggistico, gestita dalla Lipu dal 1998 per la presenza di diverse specie migratorie e riconosciuta dall’Unione Europea come zona speciale di conservazione, oltre ad essere anche geosito”.

A Carta i due deputati chiedono l’audizione dell’assessore per l’Ambiente e il Territorio, del dirigente del servizio Aree naturali protette, Rete Natura 2000, sviluppo sostenibile del Dipartimento dell’Ambiente, del sindaco di Isola delle Femmine, del direttore della Riserva naturale Isola delle Femmine e del comandante della direzione marittima di Palermo della Guardia costiera.

Che sia stato un party abusivo per un doppio compleanno, o di una ‘missione’ per un video autorizzato dalla proprietaria che doveva servire a promuovere l’isolotto che dà il nome a Isola delle Femmine – piccolo Comune del Palermitano che dalla terraferma lo guarda a poche centinaia di metri – di una invasione si è comunque trattato. A compierla una ottantina di esponenti della ‘buona’ borghesia cittadina. Adesso si indaga per capire come sia stato possibile che questo piccolo paradiso protetto, tra i più importanti approdi per i volatili che qui vengono a nidificare, sia stato preso d’assalto, nonostante il divieto persino delle visite guidate fino al 30 giugno. E così, all’indomani dello sbarco selvaggio avvenuto nella notte tra sabato e domenica, interviene ancora la Lipu, cui è affidata la difesa della riserva naturale siciliana. “Abbiamo chiesto – spiega il direttore generale della Lega italiana protezione uccelli, Danilo Selvaggi – l’intervento delle forze dell’ordine, che sono arrivate rapidamente (guardia costiera, finanza, carabinieri), interrompendo la festa e identificando i partecipanti. La situazione era un tappeto di cicche, bicchieri di plastica, bottigliette di plastica e vetro e legna accatastata per fare un falò. Qualcuno dei partecipanti aveva un cartello con scritto ‘Save the Planet'”. Insiste il dirigente della Lipu: “Può anche darsi che in questa iniziativa ci sia stata – almeno in qualcuno, in piccola parte – della buona fede, ma non possiamo più permetterci, nel ventunesimo secolo, nel cuore della crisi ambientale, che si invada un’area protetta in piena fase di nidificazione – quando persino le nostre visite guidate sono sospese”.

“La diffusione di attività abusive nel settore dell’intrattenimento a Palermo e provincia ha assunto proporzioni preoccupanti. La città è invasa da party non autorizzati e locali senza licenze di pubblico spettacolo che operano indisturbati”: dopo quanto è accaduto a Isola delle Femmine Vincenzo Grasso, dirigente nazionale e presidente di Palermo dell’associazione Silb (locali da ballo), rilancia l’allarme sulla crisi che colpisce il settore dell’intrattenimento sottolineando come il fenomeno dell’abusivismo investa anche il tema della sicurezza pubblica dei cittadini. “Episodi come quello della festa abusiva di Isola delle Femmine – prosegue – dimostrano il livello di arroganza e di mancanza di timore da parte di chi organizza eventi non autorizzati. Le attività abusive, che sfuggono a qualsiasi tipo di controllo, sono un fenomeno che cresce in maniera esponenziale nonostante l’impegno sempre maggiore profuso dall’amministrazione comunale e dalle forze dell’ordine alle quali va la nostra sincera gratitudine. Le attività in regola, che rispettano tutte le normative vigenti e investono risorse significative per garantire sicurezza e qualità, sono ormai allo stremo. La concorrenza sleale non soltanto lede la loro sostenibilità economica, ma rappresenta anche un rischio per la sicurezza pubblica, mettendo a rischio l’incolumità dei partecipanti. Inoltre, l’evasione fiscale rappresenta una perdita significativa per l’erario e un ulteriore peso sulle attività legali che continuano a pagare tasse e contributi”.

Per Grasso le soluzioni passano da una intensificazione dei controlli e dall’adozione di misure più severe attraverso una collaborazione più stretta tra autorità locali, forze dell’ordine e associazioni di categoria per sviluppare strategie efficaci. “È fondamentale – sottolinea – intensificare i controlli e contestualmente inasprire le sanzioni nei confronti di chi organizza eventi senza le necessarie autorizzazioni. Occorre lanciare adeguate campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza per evidenziare da un lato i rischi legati alla partecipazione a eventi non autorizzati e dall’altro i benefici nel supportare le attività in regola che vanno incentivate anche attraverso agevolazioni fiscali, contributi e altre forme di sostegno. Solo attraverso un’azione coordinata e determinata possiamo sperare di restituire alla nostra città la legalità e la sicurezza che merita”.

“Anche io come tanti, ho visto il video del party privato ad Isola delle Femmine – a dirlo Ismaele La Vardera (Sud chiama nord) dopo aver parlato con Picciotto Francesco, dirigente generale aree marine protette della Regione siciliana -. Ho sentito, attraverso la batteria del Parlamento, il dirigente regionale aree marine protette che ha smentito categoricamente qualsivoglia autorizzazione. Il party era assolutamente abusivo e illegale. Anche se gli organizzatori avevano una autorizzazione della proprietà dell’isola, che è vero essere appartenente a dei privati, avrebbero dovuto avere apposita autorizzazione da parte della Regione. Autorizzazione che non avrebbero potuto in ogni caso avere, in quanto – in questo periodo dell’anno – sono presenti particolari animali che nidificano sull’isolotto. Presenterò un’interrogazione parlamentare e chiederò al governatore Schifani di acquisire l’isola per evitare inutili sciacallaggi di soggetti privati”.


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